I Raptors reagiscono alla prima sconfitta stagionale battendo Philadelphia, ma fanno parlare soprattutto le crisi di Houston (1-5 il record totale, 0-4 in casa) e Washington, sconfitta anche a Memphis. Kyrie Irving guida Boston alla vittoria su Detroit con 31 punti
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 129-112
Imbattuti in casa, i Sixers non sanno vincere lontano da Philadelphia. Lo conferma la trasferta in Canada, dove i Raptors – con un rientrante Kawhi Leonard, tenuto precauzionalmente a riposo nella sfida contro Milwaukee – vogliono cancellare con un successo il primo ko stagionale. L’ex Spurs fa di tutto per assicurarsi che il piano vada a buon fine: al suo rientro non solo mette a tabellone 31 punti con un ottimo 10/19 al tiro, ma mette a segno anche 4 dei 13 recuperi di squadra (Philadelphia perde la bellezza di 25 palloni: “Impossibile vincere così”, commenta coach Brett Brown) impressionando anche Ben Simmons: “Braccia lunghe, mani enormi – dice il n°25 dei 76ers – è uno scherzo della natura: un difensore davvero eccezionale”. Non solo difesa, però, per il n°2 dei Raptors, sempre con almeno 20 punti a referto nelle partite fin qui disputate con la sua nuova maglia: 20 li segna anche il miglior passatore NBA, Kyle Lowry, che infatti ci aggiunge 12 assist, ancora meglio fa Jonas Valanciunas con 23 punti dalla panchina (sua massimo stagionale) mentre chiude in doppia doppia Pascal Siakam, con 15 punti e altrettanti rimbalzi. Toronto trova 27 punti facili in contropiede, mentre sono solo 12 quelli di Philadelphia, che si affida come al solito a un Joel Embiid da 31 punti e 11 rimbalzi: è lui che guida la rimonta degli ospiti da -26 a -6, con l’aiuto di un Ben Simmons ancora vicino alla tripla doppia (11 punti, 10 assist, 8 rimbalzi ma anche 11 palle perse) e dei 15 di Robert Covington. Non basta però per negare ai Raptors la settima vittoria nelle prime otto gare, di cui ben sei disputate tra le mura amiche: ora le prossime 4 saranno tutte in trasferta, al pari di 8 delle prossime 11. Un primo test di una certa importanza per saggiare le ambizioni dei canadesi.
Houston Rockets-Portland Trail Blazers 85-104
Al Toyota Center non sanno più cosa pensare: la squadra che vedono in campo sembra la lontana parente di quella vicinissima alle finali NBA lo scorso maggio. Quattro gare disputate in casa, quattro sconfitte, con un margine medio di oltre 17 punti. Un disastro, che coach Mike D’Antoni ammette: “Non so cosa ci stia succedendo, abbiamo perso fiducia”. Hanno perso anche James Harden, almeno nelle ultime due gare, fuori per un infortunio alla gamba, ma il record di 1-5 non può ovviamente lasciar tranquilli i texani, attesi ora a una trasferta con cinque gare lontani da casa. Portland guida dal primo secondo all’ultimo una gara dominata grazie ai 22 punti a testa della coppia Damian Lillard-Jusuf Nurkic (che ci aggiunge anche 10 rimbalzi): i Blazers si portano anche sul +23 e quando Houston rientra fino al -15 nell’ultimo quarto gran parte del pubblico del Toyota Center è già andato a casa, deluso. Per gli ospiti ci sono anche 19 punti di C.J. McCollum in una serata chiusa con il 40% al tiro da tre, la ipotetica specialità degli avversari. Che invece dall’arco (e non solo) continuano a far fatica: solo 10/43 la prestazione dalla distanza degli uomini di Mike D’Antoni, che tirano il 32% dal campo in generale. Il migliore è Chris Paul, con 17 punti e 9 assist, Capela va in doppia doppia a quota 14 (punti e rimbalzi) ma la coppia Carmelo Anthony-Eric Gordon tira uno sciagurato 6/30.
Boston Celtics-Detroit Pistons 108-105
Detroit è sopra di 2 all’intervallo ma è il terzo quarto a decidere la partita: i Pistons vedono improvvisamente raffreddarsi le loro mani (4/17 al tiro nella terza frazione) mentre si accende Kyrie Irving che segna 13 dei suoi 31 punti in un quarto che vede gli ospiti tenuti a soli 13 punti segnati. Presentatosi alla partita con una media appena superiore ai 14 punti, la point guard dei Celtics ritorna lo splendido attaccante da tutti conosciuti e trascina con sé altri tre titolari biancoverdi in doppia cifra: ci sono 16 punti per Jayson Tatum, 14 per Jaylen Brown e 11 per Al Horford, mentre dalla panchina il solito Marcus Morris sfiora la doppia doppia con 15 punti e 9 rimbalzi. Boston batte per la seconda volta in stagione Detroit – le uniche due sconfitte dei Pistons – nonostante un Blake Griffin da 24 punti e 15 rimbalzi e uno sforzo di squadra che soddisfa coach Casey, che vede i suoi rimontare dal -14 fino al -1, mancando però il sorpasso nel finale. Chiude in doppia doppia Andre Drummond, con 17 punti più 12 rimbalzi, mentre 16 li aggiunge Reggie Bullock.
Memphis Grizzlies-Washington Wizards 107-95
Come Houston, forse ancora di più, un’altra squadra in grave crisi in questo inizio di campionato sono gli Washington Wizards: perdono anche sul campo di Memphis (ancora inviolato), il loro 4° ko consecutivo arrivato sulla scia di un terribile parziale di 18-1 subìto in apertura di secondo tempo. John Wall e compagni rientrano fino al -4 ma non riescono ad andare oltre, collezionando così la sesta sconfitta in sette gare, figlia anche di un dominio dei padroni di casa sotto canestro (44-30 il bilancio dei punti in area). C’è frustrazione nella Capitale, ammettono Wall (autore di 22 punti e 7 assist) e Beal (17+7) ma coach Scott Brooks cerca di mantenere la calma: “Siamo solo alla settima gara: è una maratona, non uno sprint”. Vero, ma vero anche che nessuno si aspettava questi Wizards al via, e la sconfitta di Memphis lo conferma. Per i Grizzlies invece le cose vanno meglio del previsto: la quarta vittoria su sei porta la firma della solita coppia Marc Gasol-Mike Conley (19 putni a testa), anche se il miglior marcatore di squadra è un redivivo Garrett Temple, a quota 20. Decisiva anche la difesa, che recupera la bellezza di 16 palloni.
Orlando Magic-Sacramento Kings 99-107
Sacramento passa anche a Orlando e festeggia la quarta vittoria consecutiva, frutto dei 25 punti di Buddy Hield, fondamentale nel guidare il break di 13-2 a chiusura del terzo quarto con cui gli ospiti si distanziano definitivamente dai Magic. Orlando prova a rientrare, assottiglia lo svantaggio a soli 3 punti ma non riesce a finalizzare la rimonta: “La nostra incapacità di mettere punti a tabellone nel terzo quarto ci è costata cara”, afferma l’allenatore dei padroni di casa Steve Clifford, che ha 18 punti e 10 rimbalzi da Aaron Gordon e 17 dalla panchina da Terrence Ross, oltre a un Nikola Vucevic in doppia doppia con 15 punti e 15 rimbalzi. Sacramento però difende bene su tre possessi difensivi nel quarto quarto, quando la minaccia di una rimonta Magic si fa più reale: al resto di pensano i 21 punti di un ottimo Nemanja Bjelica, i 14 (con 11 rimbalzi) di Willie Cauley-Stein e di De’Aaron Fox, che ne segna 8 nell’ultimo quarto.
Charlotte Hornets-Miami Heat 125-113
Seconda sfida agli Heat in dieci giorni e secondo successo per gli Hornets, che questa volta devono dire grazie soprattutto alla loro panchina e a un veterano francese dalla grande esperienza ad alto livello: i 24 punti con 11 assist di Tony Parker guidano infatti una second unit capace di segnare 66 punti, venti in più della produzione delle riserve avversarie. Charlotte trova 20 punti da Malik Monk e 14 con 8 rimbalzi da Michael Kidd-Gilchrist, mentre tra i titolari il migliore è un altro francese, Nicolas Batum a quota 20 con un ottimo 7/10 al tiro (sono 19 invece i punti di Kemba Walker, suo minimo stagionale). Dopo aver concesso 123 punti (e vittoria) ai Kings, Miami perde per la seconda volta in due sere consecutive: ko “deludenti”, nelle parole di coach Spoelstra, a cui non bastano i 19 di un altro grande veterano in uscita dalla panchina, Dwyane Wade, e la doppia doppia da 16 con 12 rimbalzi di Hassan Whiteside.
Cleveland Cavaliers-Atlanta Hawks 136-114
Non ci sono più squadre NBA ancora senza vittorie: è questo il responso che arriva dalla Quicken Loans Arena, dove i Cavs mandano tutto il proprio quintetto in doppia cifra (guidato dai 26 punti con 9/13 al tiro di Rodney Hood) e hanno dalla panchina il solido contributo del rookie Collin Sexton (17 con 8 rimbalzi) e di Jordan Clarkson (15). Il debutto di Larry Drew in panchina, così, è bagnato da una vittoria, anche se l’allenatore per il momento ad interim dei Cavs si è detto “molto deluso” dal non aver ancora ricevuto garanzie sul suo futuro in panchina dalla società. Cleveland confeziona tre quarti da oltre 30 punti ciascuno e nel secondo tempo piazza un parziale di 78-57 che non lascia speranza agli Hawks, che hanno nella loro matricola Trae Young il migliore di serata, con 24 punti e un ottimo 9/13 al tiro. Ne aggiunge 22 Alex Len ma 22 sono anche le palle perse degli uomini di coach Pierce, che portano a 28 punti dei padroni di casa. Che rotto il ghiaccio con la prima vittoria, ora sperano di poter disputare una stagione più dignitosa di quanto il pessimo inizia abbia fatto temere.