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NBA, super Ibaka: i Raptors distruggono i Lakers anche senza Kawhi Leonard

NBA

Toronto segna 42 punti nel solo primo quarto e vola anche sul +31 in una partita senza storia, rifilando ai Lakers la peggior sconfitta stagionale. Serge Ibaka realizza il massimo in carriera da 34 punti, LeBron James ne segna 18 ma osserva tutto l’ultimo quarto dalla panchina

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Si sapeva che la stagione dei Los Angeles Lakers sarebbe stata da montagne russe, ma così forse è perfino troppo. Neanche 24 ore dopo la miglior vittoria della stagione a Portland, LeBron James e compagni hanno subito una severa lezione in casa per mano dei Toronto Raptors privi del loro miglior giocatore, quel Kawhi Leonard che i gialloviola avrebbero intenzione di portare in città a fine anno. A vedere solamente come è andato il primo quarto, viene difficile trovare un motivo per cui Leonard dovrebbe decidere di unirsi ai Lakers: i suoi compagni hanno messo assieme la bellezza di 42 punti trascinati da un Serge Ibaka scatenato, infallibile dal campo (8/8) e capace da solo di superare tutto il fatturato dei padroni di casa (20 a 17). Come scritto da ESPN Stats & Info, non era mai successo nella storia dei Lakers che i gialloviola finissero sotto di 25 punti nel primo quarto e anche per James si tratta di un brutto ricordo, visto che solo nella sua ultima stagione a Miami era uscito con 25 punti da recuperare dopo i primi 12 minuti in una gara di metà gennaio. Il Re ha chiuso una partita piuttosto opaca con 18 punti e 6 assist rimanendo seduto per tutto l’ultimo quarto, lasciando un disperato tentativo di rimonta nelle mani di Kyle Kuzma (24 punti), Brandon Ingram (16), Lonzo Ball (12), Josh Hart e Svi Mykhailiuk che però non sono riusciti a riportarsi sotto la doppia cifra di svantaggio. I loro sforzi nel finali sono riusciti solo a rendere più accettabile lo scarto finale, ma dopo essere scivolati fino al -31 nel corso del secondo quarto dagli spalti dello Staples Center sono cominciati ad arrivare i primi fischi stagionali. Nonostante il voto di fiducia di Magic Johnson prima della partita, per coach Luke Walton ci sarà parecchio lavoro da fare per poter conservare il proprio posto di lavoro anche solo fino al termine di questa stagione, partendo da una difesa che ha concesso 70 punti nel pitturato ad una squadra priva del proprio miglior giocatore.

Toronto sbaglia poco, Ibaka non sbaglia niente: primo posto a Est

Proprio il motivo per cui i Lakers devono essere particolarmente preoccupati è anche la motivazione per cui i Raptors dovrebbero essere euforici per questo successo. La prestazione dei ragazzi di coach Nurse è stata molto convincente, una di quelle che negli Stati Uniti vengono definite come “statement games”. La storia della partita è il massimo in carriera da 34 punti di un Serge Ibaka pressoché infallibile al tiro (15/17, i primi 14 consecutivi) a cui ha aggiunto anche 10 rimbalzi, ma anche Kyle Lowry ha continuato a spiegare pallacanestro (21 punti e 15 dei 32 assist di squadra) insieme ai contributi dei vari Siakam (16+13), Green (15 con 5/8 da tre) e Valanciunas (14+8 dalla panchina). Con una profondità del genere, anche l’infortunio di Leonard fa meno paura: il numero 2 ha riportato una distorsione al piede sinistro nei minuti finali della sfida con i Phoenix Suns e non è chiaro quanto la sua assenza sia stata precauzionale o realmente motivata dalla gravità dell’infortunio. Fatto sta che i Raptors hanno evitato di schierarlo nell’unica occasione utile per i tifosi dei Lakers di fare una serenata al futuro free agent, cercando di convincerlo a tornare a casa (è cresciuto nell’area di Los Angeles) per unirsi a LeBron James e dare la caccia al titolo numero 17 della franchigia. Il problema, piuttosto, è che Leonard potrebbe essere più vicino a vincere rimanendo a Toronto — confermatasi al primo posto nella Eastern Conference con un record di 9-1 — piuttosto che tornando a L.A.: servirà una robusta inversione di tendenza per convincere lui o un’altra stella che i gialloviola possano diventare contender in breve tempo.