Neanche due partite e Jimmy Butler è già entusiasta della sua nuova squadra e dei suoi nuovi compagni, mettendosi a canticchiare anche l'inno della franchigia. "Vincere è divertente, ed è più facile quando hai cinque grandi giocatori in campo" le sue parole dopo la gara
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Sono bastati giusto 90 secondi perché Jimmy Butler ricevesse i primi cori da parte dei suoi nuovi tifosi; sono bastati 48 minuti al numero 23 dei Philadelphia 76ers per innamorarsi della sua nuova squadra. O forse l’infatuazione era cominciata già prima? "Qui c’è una delle cose più orecchiabili della lega, la canzoncina 'One, two, three, four, five, Sixers'" ha spiegato Butler parlando del vecchio inno della franchigia. "Mi carica un sacco: anche quando venivo in trasferta qui, lo cantavo sempre. Mi è rimasto in testa per tantissimo tempo”. Che sia una storia vera oppure no, di sicuro Butler ha 190 milioni di motivi per impegnarsi a farsi ben volere dai suoi nuovi tifosi e dai suoi nuovi compagni, riempiendoli di elogi dopo la partita: "Qui ci sono grandissimi fan, il pubblico è fantastico: di sicuro è un vantaggio per noi. E poi è bello vincere: giocare con questi ragazzi è molto più divertente".
Più divertente… rispetto a cosa? Viene da pensare che il paragone sia con i suoi compagni più recenti, ovverosia i Minnesota Timberwolves, con i quali il rapporto — quantomeno in campo, quantomeno con alcuni di loro — si era ormai deteriorato. "Tutti qui vogliono vincere, e quando qualcuno sbaglia, basta parlare e loro si mettono a fare il loro lavoro” è stata la spiegazione data dal numero 23 su cosa lo ha fatto più trovare a suo agio con la nuova squadra. “Quando metti cinque ottimi giocatori in campo, il tuo lavoro diventa più facile perché la palla comincia a muoversi: chi è libero tira, chi non lo è la passa all’uomo libero. La pallacanestro diventa più facile con questo gruppo di ragazzi".
La telefonata di coach Brown e l’intesa con Simmons
Sembrerebbe tutto rosa e fiori, anche perché Butler ha chiuso come miglior marcatore della squadra con 28 punti sbagliando solo tre dei 15 tiri tentati dal campo, venendo accolto al Wells Fargo Center da un’ovazione del pubblico di casa, tra il quale era presente anche la leggenda Allen Iverson. Ad aiutare la prima grande partita di Butler, dopo la debacle al debutto contro Orlando, è stata una telefonata notturna da parte del suo coach: "Ehi, ti ricordi quella volta che se venuto a Philadelphia e ne hai segnati 50? Fai quello" è stato il messaggio di Brett Brown, facendo riferimento al massimo in carriera da 53 punti realizzato da Butler il 14 gennaio 2016 proprio sul campo dei Sixers. "Sono entrato in campo con la voglia di spaccare il mondo" ha ammesso Butler spiegando cosa è cambiato rispetto alla prima con i Sixers.
Il nuovo numero 23 sta migliorando anche perché sta affinando l’intesa con Ben Simmons. "Prima di ogni partita gli dico che mi ritengo un wide receiver" ha spiegato Butler. "Perciò se lancia la palla in aria, probabilmente sarò il suo Antonio Brown. Non comincerò a correre con la palla in mano perché sarebbe infrazione di passi, ma di sicuro arrivo a prenderla. Basta lanciarla in alto e io ci arrivo". “Sa giocare ad alto livello, la sua intelligenza cestistica è eccellente” ha commentato il playmaker australiano dei Sixers. "È uno di quei ragazzi a cui, nel momento in cui gliela passi, sanno già che cosa fare con il pallone. È entrato in squadra con il giusto atteggiamento e la giusta mentalità. Si sta impegnando per fare tutto nella maniera migliore, allineandosi con quello che abbiamo già costruito qui. Sta facendo uno splendido lavoro". Con il suo inserimento però ci saranno meno tiri a disposizione di Simmons, che dovrà cercare di coinvolgere al meglio il suo nuovo esterno di riferimento oltre a Joel Embiid in post. La cosa, però, per il momento non sembra preoccuparlo: "Non importa se tirerò di meno: non ho bisogno di segnare 20 o 30 punti, il mio lavoro è guidare la squadra". La luna di miele è appena cominciata, vedremo come proseguirà nel resto della stagione e nei playoff.