I due punti di Marc Gasol arrivati a cronometro fermo a meno di un secondo dalla sirena decidono il match in favore dei Grizzlies, che si prendono il primato in solitaria della Western Conference. San Antonio perde una grande occasione, Belinelli non incide
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San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 103-104
Dopo un mese possiamo dirlo: i Memphis Grizzlies sono la più grande sorpresa in questo inizio anomalo e atipico di regular season. E in una situazione così fluida, in cui tutti a loro modo e in maniera diversa trovano delle difficoltà lungo il cammino, la squadra di Marc Gasol e Mike Conley sembra tornata al vecchio splendore grazie a una ricetta semplice ed efficace: andare piano in un mondo che corre. Certo, a questo si aggiunge lo straordinario lavoro fatto dalle due stelle della squadra, con Conley che chiude con 30 punti e nove assist, a cui si aggiunge la preziosa doppia doppia da 20+10 di Gasol, compresi i due tiri liberi che a sette decimi dalla sirena ridanno ai Grizzlies il margine minimo indispensabile per vincere la 12esima partita dalla loro stagione (a fronte di sole cinque sconfitte). Un record che vale il primo posto a Ovest, per rendere l’idea. Dall’altra parte invece agli Spurs non bastano i 24 punti di DeMar DeRozan, compreso il suo classico tiro dalla media cadendo all’indietro dall’angolo sinistro che aveva regalato a San Antonio un vantaggio insperato a meno di due secondi dal termine dopo aver a lungo inseguito gli ospiti. Ma nel momento in cui tutto sembra finito per i Grizzlies, ci ha pensato Marc Gasol a portare a casa un fallo di Rudy Gay, lasciando poi a LaMarcus Aldridge l’ultima preghiera che non ha trovato accoglienza sulla sirena (i due protagonisti del quarto periodo in casa Spurs, in grado di combinare per 20 punti totali nell’ultima frazione). Sul tentativo disperato dell’ex giocatore di Portland però sembra esserci contatto proprio da parte del lungo spagnolo dei Grizzlies: il pubblico va in escandescenza e inizia a contestare, ma per gli arbitri non c’è nessuna sanzione da assegnare. Un testa a testa che Marco Belinelli ha seguito dalla panchina, al termine di una gara complicata per lui e chiusa con un solo punto e 0/4 al tiro in 15 minuti trascorsi sul parquet.