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NBA, risultati della notte: Boston si sveglia a New Orleans, Charlotte resiste alla rimonta di Milwaukee

NBA

I Celtics raccolgono un successo importante in casa di Anthony Davis grazie a 26 punti e 10 assist di Kyrie Irving. Gli Hornets rischiano di sprecare un vantaggio di 25 lunghezze, ma resistono alla rimonta dei Bucks. Continua la crisi dei Jazz, battuti di 33 punti dai Pacers senza Oladipo. I T’Wolves interrompono l’ottimo momento dei Cavs 

HARDEN SHOW CON 54 PUNTI, MA VINCE WASHINGTON

GOLDEN STATE RIMONTA ORLANDO GRAZIE A SUPER DURANT DA 49 PUNTI

GLI SPURS SOFFRONO E VINCONO IN VOLATA CONTRO CHICAGO

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

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New Orleans Pelicans-Boston Celtics 107-124

Dopo un periodo complicatissimo i Boston Celtics avevano bisogno di una vittoria convincente, ed è arrivata su un campo difficile come quello dei New Orleans Pelicans. A casa di Anthony Davis in questa stagione era passata solamente una squadra (Utah) sulle nove che ci avevano tentato, e Boston è diventata la seconda cavalcando un Kyrie Irving da 26 punti e 10 assist, seguito dai 20 di Jayson Tatum e di Al Horford, oltre alla doppia doppia da 19+10 di Marcus Morris partito in quintetto. Con Marcus Smart inserito tra i primi cinque per l’assenza di Jaylen Brown (contusione all’osso sacro), la durezza e la forza mentale dei Celtics ha avuto la meglio, respingendo ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa spinto da un Anthony Davis da 27 punti, 16 rimbalzi e tre stoppate. Insieme a lui non sono bastati i 25 punti con 6 triple di Nikola Mirotic e 15 dalla panchina per Julius Randle per evitare la quarta sconfitta consecutiva, pagando a caro prezzo le 22 palle perse che hanno fruttato 32 punti ai Celtics, specialmente dalla linea da tre dove hanno tirato 19/39. “Tutto è cominciato con quelle palle perse, abbiamo concesso troppe triple non contestate” ha ammesso coach Alvin Gentry. “Loro hanno tanti buoni tiratori: ogni volta che ci siamo avvicinati, abbiamo perso palla o loro hanno segnato dall’arco”.

Charlotte Hornets-Milwaukee Bucks 110-107 

In una partita NBA ce ne possono essere anche tre diversissime tra loro, come dimostra la sfida tra Hornets e Bucks. Nei primi cinque minuti e mezzo gli ospiti sono volati immediatamente sul +14 grazie a un incredibile 7/9 da tre punti per aprire il match, doppiando gli avversari sul 28-14; poi nei successivi due quarti e mezzo i Bucks sono spariti dal campo, sotterrati da 57 punti realizzati dagli Hornets contro i soli 24 degli ospiti, finiti anche a -25 nel corso del terzo quarto; infine la rimonta furiosa guidata da un Giannis Antetokounmpo da 20 punti, 13 rimbalzi e 9 assist, arrivando anche fino al -1 a 17 secondi dalla fine. La calma glaciale di Kemba Walker (21 punti con 13/16 ai liberi pur con 3/12 al tiro) ha poi permesso alla squadra di coach Borrego di tenersi in vantaggio, con la difesa che ha impedito a Eric Bledsoe (17 punti, il migliore dopo Giannis) di costruire un tiro con buone possibilità di riuscita. Oltre ai 16 punti di Marvin Williams e i 15 di Tony Parker, da segnalare anche il ritorno di Michael Kidd-Gilchrist dopo sei partite di assenza per un infortunio alla caviglia: “Abbiamo sentito la sua assenza nelle ultime gare, non penso sia una coincidenza che oggi abbiamo mostrato un certo tipo di intensità con lui in campo” l’elogio del suo allenatore.

Utah Jazz-Indiana Pacers 88-121

La stagione dei Jazz continua a non avere un filo conduttore: dopo aver vinto bene in casa dei Sacramento Kings, il ritorno tra le mura amiche è coinciso con una sonora sconfitta per mano degli Indiana Pacers privi di Victor Oladipo. È pur vero che alla squadra di coach Snyder mancava Donovan Mitchell, motore pressoché unico dell’attacco, ma è in difesa che i Jazz sono totalmente mancati, concedendo il massimo stagionale agli avversari (58.3% dal campo) senza che vivessero una particolare serata di grazia al tiro (9/18 dall’arco di squadra). Il massimo stagionale da 21 punti di Doug McDermott e i 16 di Myles Turner hanno guidato altri cinque compagni in doppia cifra, bravi a compensare ancora una volta l’assenza del leader Oladipo, ancora alle prese con un ginocchio dolorante. In casa Jazz c’è ben poco da salvare: i padroni di casa hanno perso sei delle ultime otto partite e in casa, solitamente un fortino affidabile, hanno un record di 2-6, tanto da essere fischiati a tratti dai loro stessi tifosi. Gobert e soci sono ora al penultimo posto nella Western Conference, mentre per i Pacers si tratta della vittoria più ampia di questa stagione nonché la prima con più di 30 punti di scarto in trasferta da 22 anni a questa parte.

Cleveland Cavaliers-Minnesota Timberwolves 95-102

Il momento magico dei Cleveland Cavaliers si interrompe in casa contro i Minnesota Timberwolves. Dopo due vittorie in fila contro Philadelphia e Houston, i ragazzi di coach Drew non sono riusciti a superare anche i T’Wolves, vincenti solamente per la seconda volta nelle dieci partite disputate in trasferta fino ad oggi. Un successo che proietta la squadra di coach Thibodeau a una sola vittoria da un record del 50%, quota che non raggiungono dalla quarta partita di questa stagione che è inevitabilmente cambiata da quando hanno scambiato Jimmy Butler. Proprio uno dei due giocatori ottenuti da quello scambio, Robert Covington, è risultato il migliore della gara con 24 punti e 8/12 dal campo, cancellando la pessima prestazione da 1/18 al tiro contro Chicago di due sere fa. Insieme ai 21 punti di Karl-Anthony Towns, a fare la differenza è stato un ultimo quarto in cui Derrick Rose ha segnato 10 dei suoi 12 punti, creando quella separazione necessaria per tenere a bada ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa, traditi da un brutto 8/21 e da cinque palle perse nella frazione finale. Per i Cavs ci sono 22 punti con sei triple di Kyle Korver e 20 per Rodney Hood, oltre all’ormai tradizionale doppia doppia da 16+11 di Tristan Thompson, mentre il rookie Collin Sexton ha chiuso con 11 punti, 5/19 dal campo, 4 assist e 4 palle perse.