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NBA: James Harden show da 54 punti, ma a vincere all'OT è Washington

NBA

Houston si gode un super James Harden nei primi tre quarti, i 15 punti di vantaggio in avvio, ma non riesce a evitare prima l'overtime e poi la sconfitta in volata contro gli Wizards, guidati dal miglior John Wall della stagione (36 punti e 11 assist)

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In un inizio stagione pieno di polemiche e da dimenticare in fretta, gli Wizards trovano il successo più significativo allo scadere del primo quarto della regular season, guidati neanche a dirlo da John Wall. Il n°2 di Washington, al centro di continue discussioni e in qualche modo anima dei problemi presenti nello spogliatoio capitolino, risponde a modo suo sul parquet: alla sirena sono 36 punti a referto (sei dei quali arrivati nell’overtime) e 11 assist, decisivi per battere in volata i Rockets a cui non bastano i 54 punti di James Harden, al suo massimo in stagione proprio come il leader degli Wizards. Il Barba parte con le marce altissime, segna 44 punti nei primi tre quarti di partita (in cui Houston tocca anche le 15 lunghezze di vantaggio), 21 nel solo terzo periodo. A questi aggiunge anche 13 assist, lanciando i Rockets verso un successo che a quel punto sembra alla portata. In realtà l'efficacia di Harden crolla nel quarto periodo, in cui sbaglia cinque dei sette tentativi dal campo. Con l’overtime ci sarebbe anche la possibilità di ritoccare il suo massimo in carriera (fissato a 60 punti), ma durante i cinque minuti supplementari tenta solo due conclusioni, due tiri liberi, ma soprattutto supera la doppia cifra alla voce palle perse (11 in totale). Le ultime tre sono sanguinose e soffiano il vento nelle vele di Washington, che si gode un Bradley Beal da 32 punti (anche lui al massimo stagionale) e un Markieff Morris da 22 punti e dieci rimbalzi. “No, non avrei mai immaginato che concedendo 90 punti alle due guardie avversarie, saremmo riusciti lo stesso a vincere. È pazzesco il fatto che siamo riusciti a vincere”, sottolinea Beal, senza dimenticare che oltre ai 54 di Harden vanno considerati i 36 di Eric Gordon. Il party dei record personali in stagione, anche se a festeggiare alla fine è solo Washington.

Assenze da una parte e dall’altra

Eric Gordon protagonista anche perché a mancare in casa Rockets è ancora una volta Chris Paul, alle prese con i problemi alla gamba sinistra. Per CP3 è la seconda partita saltata dopo quella persa a Cleveland, reduce dai 37 minuti d’utilizzo contro Detroit nella serata precedente. Contro i Cavaliers si era parlato di un generico “riposo”, ma adesso coach D’Antoni sembra sempre più intenzionato a studiare qualcosa di alternativo per provvedere alla sua altalenante presenza sul parquet: “Stiamo facendo tutto questo per precauzione: l’obiettivo è quello di avere a disposizione Paul al 100%”. Coach Brooks invece ha ormai fatto l’abitudine con la continua indisponibilità di Dwight Howard, alle prese con i dolori al gluteo che lo hanno tenuto a riposo per la quarta gara consecutiva. Adesso che le cose sembrano funzionare, sembra quasi un sacrilegio prendere in considerazione un eventuale modifica. Se con questi titolari si riesce a battere un Harden da record (alla quinta partita in carriera da 50+ punti e 10+ assist), va bene anche così.