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NBA, Warriors, che fatica contro Orlando: 49 punti di Durant e successo in volata

NBA

Golden State soffre in casa contro i Magic, sprofonda sul -18, ma trova un ispirato Klay Thompson nel quarto periodo e vince grazie alla super prestazione del n°35 Warriors: per lui 93 punti in due partite, mai così tanti in due sfide consecutive in carriera

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

HARDEN SHOW (54 PUNTI), MA A VINCERE È WASHINGTON

GOLDEN STATE RIMONTA ORLANDO GRAZIE A SUPER DURANT DA 49 PUNTI

GLI SPURS SOFFRONO MA VINCONO IN VOLATA CONTRO CHICAGO

Golden State Warriors-Orlando Magic 116-110

Non si diventa bi-campioni NBA in carica per caso. Bisogna imparare a fare bene i conti per restare al vertice e in casa Golden State sanno che, nonostante negli anni gli Warriors siano riusciti a creare un’infinità di alternative offensive, a fare la differenza è spesso e volentieri il tiro da tre punti. La squadra di Steve Kerr è imbattuta in questa regular season nelle partite in cui riesce a trovare il fondo della retina da lontano almeno 13 volte e così Kevin Durant ha pensato di ritoccare a rialzo le cifre da record di un gruppo rimaneggiato dagli infortuni. Il n°35 di Golden State mette il sigillo a una prestazione da MVP con la tripla che regala quattro lunghezze di vantaggio agli Warriors a 30 secondi dalla sirena, la quarta della sua gara e la 13esima di squadra. L’apice di una lunga rincorsa, diventata via via sempre più complicata dopo che i Magic grazie a un parziale nel secondo periodo erano saliti anche sul +18. Durant però, dopo lo scontro nei giorni scorsi con Draymond Green, le critiche e le sconfitte, è riuscito finalmente a scrollarsi di dosso tutta la pressione, chiudendo con 49 punti (16/33 al tiro) e mettendo in fila così il secondo quarantello consecutivo per la terza volta in carriera (la prima con la maglia di Golden State). Mai aveva segnato così tanto (93 punti) in due partite consecutive. Oltre a lui, per rimettere in piedi la gara c’è voluto un parziale da 21-7 sul finire di terzo quarto, l’unico modo per riportare in singola cifra lo svantaggio dei padroni di casa, trascinati poi nell’ultima frazione da un ispirato Klay Thompson. Diciannove dei 29 punti totali del n°11 degli Warriors sono arrivati nel quarto periodo, conditi con cinque triple e unico oltre Durant a chiudere in doppia cifra. Una scossa che ha ridato linfa a una squadra che è apparsa alle corde nella prima mezz’ora di gara, in attesa di ritrovare sul parquet gli altri due All-Star.

Magic, una sconfitta piena di conferme

Green infatti esulta a ogni canestro di KD a bordocampo, mentre Curry corre all’impazzata lungo la linea di fondo ogni volta che nel quarto periodo Thompson e Durant trovano il fondo della retina. Una gioia dettata in parte anche dall’imminente recupero che dovrebbe permettergli di tornare sul parquet contro Toronto, mentre Orlando continuerà il suo lungo giro di trasferte con la prossima sfida a Portland. Per i Magic una sconfitta amara, ma che lascia la consapevolezza dell’ottimo lavoro fatto da coach Clifford in questa prima parte di regular season. Il centro gravitazionale di tutto resta Nikola Vucevic, tuttofare spalle a canestro (e non solo) da 30 punti, 12 rimbalzi e sei assist, attorno a cui stanno via via crescendo giovani e alternative interessanti. La squadra della Florida resta a lungo in testa alla sfida grazie alle triple di chi non ti aspetti, a partire dai due prospetti su cui i Magic hanno investito di più: Jonathan Isaac chiude con 15 punti a referto, a cui si aggiungono gli 11 di Mo Bamba. In due raccolgono dieci rimbalzi e soprattutto mandano a segno tutte e cinque i tiri da lontano tentati. A loro si aggiunge Terrence Ross, una scarica di punti ed energia dalla panchina. Ennesima alternativa di un gruppo che vuole fare sul serio nella corsa ai playoff a Est.