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NBA, coach Malone attacca i tifosi Lakers arrivati a Denver: "Ricordatevi di portare a casa la sconfitta"

NBA

L'allenatore dei Nuggets, infastidito dai tanti tifosi giallo-viola presenti sugli spalti, commenta senza peli sulla lingua a fine gara: "Possono venire tutti, tifosi degli Warriors, dei Celtics, dei Lakers... basta non dimenticare nulla"

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Conquistare un successo da record contro una delle squadre più vincenti della storia ha sempre un sapore particolare. Coach Malone, uno degli allenatori che preferiscono lavorare nell’ombra (e che sta facendo crescere una delle squadre più divertenti dell’intera NBA), per una volta si è voluto togliere un sassolino dalla scarpa. A dar fastidio al coach dei Nuggets è stata la presenza tutt’altro che sporadica di tifosi avversari sugli spalti. La curiosità di vedere LeBron James da vicino per la prima volta in maglia Lakers è stata una spinta che ha portato tanti appassionati al Pepsi Center (nonostante i prezzi esorbitanti, i più alti dell’intera stagione), molti dei quali simpatizzavano per i giallo-viola. A seguito dei primi canestri del n°23 dei Lakers la gioia e l’euforia sugli spalti è stata evidente. Poi, a calmare gli umori e le acque ci hanno pensato Paul Millsap e compagni, travolgendo i losangelini in una partita senza storia e stravinta con 32 punti di margine. Una vittoria che riempie d’orgoglio, nonostante tra il pubblico la delusione di molti fosse evidenti. Conquistare un successo meritato in casa e vedere attorno a sé tante facce tristi: un mix che ha portato ai commenti senza peli sulla lingua dell’allenatore dei Nuggets, di solito sempre attento a non attirare troppe attenzioni su di sé: “Quando si viene al Pepsi Center a vedere la partita, ci sono solo due scelte – racconta ai cronisti, con il sorriso sulle labbra - o sei con noi o sei contro di noi. Godersi LeBron James dal vivo in campo – probabilmente uno dei migliori giocatori di sempre – con la maglia die Lakers porta inevitabilmente con sé un bel po’ di appassionati in città. Se loro ci restano male, non è un mio problema. Per quello dico: possono venire a Denver i  tifosi degli Warriors, quelli dei Celtics o quelli dei Lakers. Ma ricordatevi di prendere la sconfitta prima di uscire dall’arena”. Un commento senza filtri, a cui aggiungere: “Nella mia testa ho sempre pensato che possiamo diventare un’ottima squadra a livello difensivo e questa sta diventando la nostra cifra stilistica. Quando proteggiamo il ferro come si deve, siamo una squadra che può battere qualsiasi avversario”. Anche il giocatore più forte della Lega, con buona pace dei simpatizzanti che per una volta tornano a casa a mani vuote.