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NBA, belle ma perdenti (0-6): Miami abbandona le maglie "Vice", vince la scaramanzia

NBA

Quella contro i Pelicans doveva essere la settima "Vice Night", con gli Heat a celebrare le loro maglie alternative ispirate a Miami Vice. Ma un'occhiata al record nelle 6 gare precedenti ha fatto cambiare idea alla franchigia di Pat Riley, tornata precipitosamente alla divisa rossa

I MIAMI HEAT HANNO LE PIU' BELLE MAGLIE CITY EDITION DELL'ANNO

DEBUTTANO E VANNO SUBITO A RUBA LE MAGLIE HEAT ISPIRATE A "MIAMI VICE"

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Annunciate tra squilli di tromba, curatissimi video di lancio e una campagna di marketing senza precedenti, lo scorso 10 novembre le maglie alternative dei Miami Heat ispirate alla celebre serie tv Miami Vice hanno fatto il loro esordio – con tanto di parquet in tema – nella gara interna che ha visto la squadra di coach Erik Spoelstra affrontare gli Indiana Pacers. Risultato: Miami 91, Indiana 99. Solo 24 ore la chance di potersi redimere, contro Washington, ma a fine serata sono gli Wizards a uscire vincenti dalla American Airlines Arena, 116-110. Prima di lasciare Miami per la trasferta di Brooklyn, gli Heat hanno un’altra gara casalinga, contro i Philadelphia 76ers, anche questa utilizzata per celebrare le nuove, bellissime maglie – che nel frattempo vanno a ruba online. Terza gara e terzo ko, sotto i 35 punti di uno scatenato Joel Embiid. Va ancora peggio quando Wade e compagni tornano a Miami per affrontare LeBron James e i Lakers: il n°23 gialloviola rifila 51 punti ai suoi ex compagni, che devono ancora rimandare la prima vittoria con le maglie City Edition. Due giorni dopo a South Beach arrivano i Brooklyn Nets, e sembra la volta buona, così come una settimana dopo quando gli Heat ospitano gli Atlanta Hawks: due partite contro due squadre senza troppe ambizioni nella Eastern Conference coincidono con altre due sconfitte interne per gli Heat, che ora hanno un tragico 0-6 in occasione delle tanto pubblicizzate “Vice Nights”. Quella successiva è prevista nella notte quando a Miami arrivano Anthony Davis e i New Orleans Pelicans: il parquet è quello speciale – con i colori pastello ai lati e la scritta Miami in celeste a centrocampo – e così dovrebbero anche essere le divise degli Heat. Invece, all’ultimo secondo, ecco arrivare la “decisione dell’organizzazione” di fare altrimenti: addio maglie “Vice” e ritorno alla classica divisa rossa con fregi neri. Funziona (o almeno, funziona se si vuol credere che possa funzionare): Miami evita la settima sconfitta interna consecutiva e ritrova invece il successo, nonostante i 41 punti di uno scatenato Anthony Davis.

Scaramanzia? Coach Spoelstra giura di no

“Niente di nuovo, lo abbiamo già fatto in passato, ci piace cambiare certe dinamiche ogni tanto”, l’improbabile spiegazione data dalla mancata presenza delle maglie nere-rosa-e-celeste annunciate da programma. “Ci piace molto la campagna ‘Vice’, tanto i nostri giocatori che i nostri tifosi la amano. Il cambio non ha nessuna motivazione particolare”. Risultati interni delle ultime tre settimane alla mano rimane difficile credergli, così come appare altrettanto incredibile che nell’epoca delle statistiche avanzate e della tecnologia portata all’estremo una cara vecchia dose di sana superstizione possa condizionare le scelte di una franchigia NBA. Ma forse chi riassume l’intera faccenda meglio di tutti è Dwyane Wade, che interpellato al riguardo risponde sinceramente: “Non me ne frega niente, dovete chiedere ai responsabili nei nostri uffici”. Lui si occupa di quello che succede in campo, e anche i suoi 18 punti dalla panchina sono stati fondamentali per spezzare la maledizione delle “Vice Nights”, che da piano marketing dovrebbero essere indossate ancora sette volte a Miami e una anche in trasferta. Contro Utah lunedì 3 dicembre il primo appuntamento previsto: vincerà ancora la scaramanzia?