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NBA, risultati della notte: Philadelphia batte Memphis, Davis e Wade firmano le vittorie di Pelicans e Heat

NBA

Ottava vittoria su dieci partite dei Sixers da quando è arrivato Jimmy Butler, fondamentale contro i Grizzlies segnando 13 dei suoi 21 punti nell’ultimo quarto. Anthony Davis fa il mostro a Charlotte con 36 punti, 19 rimbalzi e 8 assist, Dwyane Wade si procura e segna i liberi della vittoria contro Utah

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Philadelphia 76ers-Memphis Grizzlies 103-95

Ben Simmons e Jimmy Butler saranno anche “fratelli di fascetta” per il loro impegno difensivo, ma non è che in attacco abbiano smesso di fare il loro lavoro — anzi. Ancora una volta il playmaker si è preso cura di gestire i primi tre quarti (19 punti, 12 rimbalzi e 6 assist pur con una caviglia malconcia) lasciando poi spazio al “closer” nell’ultimo, con Butler che ha segnato 13 dei suoi 21 punti nella frazione di gioco finale, spingendo i 76ers all’ottava vittoria su dieci da quando è arrivato. E anche se ha perso la scommessa con il compagno su chi avrebbe registrato più rubate e stoppate (“Ma hanno dato una delle mie stoppate a Embiid, perciò tecnicamente siamo 2-2” ha detto l’ex T’Wolves), a entrambi va più che bene portare a casa la vittoria contro un avversario tosto come i Grizzlies. Insieme a loro due ci sono i 24 punti di J.J. Redick e la doppia doppia da 15+14 di un Joel Embiid tenuto a 4/13 dalla difesa di Memphis, che pur tenendo gli avversari sotto i 100 punti sul loro campo non hanno avuto la potenza di fuoco per tenersi a contatto. Tra i sei giocatori in doppia cifra per coach Bickerstaff i migliori sono stati ancora una volta Mike Conley con 21 punti e Jaren Jackson Jr. con 17, ma la sconfitta non ha fatto scattare il panico in casa Grizzlies. “Ci siamo costruiti un po’ di margine per partite come questa. Ora torniamo a casa, ci rimettiamo al lavoro, ci prendiamo un paio di giorni e ricominciamo ancora più forte” ha dichiarato il leader Conley.

Charlotte Hornets-New Orleans Pelicans 109-119

Nella sfida tra gli attuali Hornets e quelli che fino a pochi anni fa erano gli Hornets, a fare la differenza è stato un altro punto di contatto tra le due franchigie: Anthony Davis. Nella stagione 2011-12 gli allora Bobcats compilarono il peggior record nella storia della NBA (7-59 nell’annata del lockout) pur di guadagnarsi la prima scelta assoluta e scegliere il fenomeno di Kentucky, ma persero la Lottery e dovettero accontentarsi di Michael Kidd-Gilchrist, che ora esce dalla panchina per loro. E Davis ha fatto vedere loro ancora una volta cosa si sono persi, realizzando una prestazione da 36 punti, 19 rimbalzi, 8 assist, 2 recuperi e 2 stoppate con 14/19 al tiro, semplicemente incontenibile per chiunque. Ai Pelicans serviva tornare a vincere dopo un periodo complicato in cui avevano vinto solo una delle precedenti sei gare, e per riuscirci hanno avuto bisogno di altri quattro giocatori in doppia cifra tra cui i 19 con 8 assist di Jrue Holiday e i 16 con 8 rimbalzi di Nikola Mirotic, messi in moto dalle attenzioni che Davis riceve. Per Charlotte invece continua il periodo no di Kemba Walker, tenuto a 13 punti e 5/16 al tiro non solo dalla difesa dei Pelicans, ma anche da una caviglia in disordine. Gli altri sei compagni in doppia cifra, guidati dai 19 di Frank Kaminsky e dai 16 di Miles Bridges, non sono riusciti a sopperire alla serata storta del loro leader.

Miami Heat-Utah Jazz 102-100

Forse i Miami Heat avevano davvero ragione a pensare che le (meravigliose) maglie ispirate a Miami Vice portassero sfortuna. Per la seconda volta consecutiva la decisione di indossare le magliette rosse ha portato alla vittoria gli uomini di Erik Spoelstra, che hanno avuto la meglio in una partita pazza da 16 parità e 17 avvicendamenti nella guida del punteggio, rimontando dopo che i Jazz erano partiti a razzo sul 20-5 a inizio gara toccando il massimo vantaggio sul 35-16. Da lì in poi però un parziale di 20-0 dei padroni di casa ha ridato vita a una partita che sembrava ormai decisa, arrivando punto a punto nel finale. E quando si arriva in volata il pallone finisce automaticamente nelle mani di Dwyane Wade, che ancora una volta ha cavato dall’impiccio i suoi andandosi a guadagnare i due liberi con cui ha spezzato la parità a 3.2 secondi dalla fine. L’ultimo tentativo del suo “protetto” Donovan Mitchell si è poi spento sul ferro, dando agli Heat una vittoria necessaria per rimanere agganciati alla corsa playoff. Insieme ai 15 punti con 8 assist di Wade (ma con 4/15 al tiro) ci sono la doppia doppia da 23+20 di Hassan Whiteside, i 16 di Josh Richardson e Kelly Olynyk e i 12 di Wayne Ellington, mentre in casa Jazz a guidare un quintetto tutto in doppia cifra sono stati i 23 di Ricky Rubio e i 19 di Jae Crowder, mentre Mitchell si è fermato a 18 ma con 8/24 dal campo.