Lo storico n°34 dei giallo-viola non ha dubbi sul fatto che la squadra avrebbe "battuto facilmente" Golden State. Una provazione alla quale il n°30 degli Warriors ha voluto rispondere per le rime: "Si sbaglia di grosso, basta paragoni"
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Le comparazioni tra squadre di diverse epoche sono tanto stucchevoli quanto cicliche, ma questa volte Steph Curry non ha voluto chiudere per l’ennesima volta un occhio verso chi ha pensato che i suoi Warriors siano in realtà figli della mancanza d’alternativa. A chiamare in causa il n°30 di Golden State è stato Shaquille O’Neal, che nei giorni scorsi ha raccontato convinto: “Penso che con i miei Lakers dei tre titoli consecutivi avremmo battuto senza molti problemi questi Warriors – commenta convinto a telefono con USA TODAY – altre persone potranno pensarla in maniera diversa, anche la stessa Golden State può avere un approccio differente. Ma noi avevamo una delle squadre migliori di sempre quando abbiamo chiuso i playoff sul 15-1. Sarebbe stato un comodo 15-0 se Allen Iverson non si fosse messo di mezzo, scavalcando Tyronn Lue e tutto il resto”. Quell’episodio e quella cavalcata trionfale la ricordiamo tutti, ma è forse il centro dominante di quei losangelini a sottovalutare le qualità e l’impatto della corazzata guidata da Steph Curry. A margine della partita persa contro Toronto (non il miglior spot per perorare la sua causa), il giocatore degli Warriors ha replicato stizzito: “Si sta sbagliando di grosso se la pensa così, ovviamente saremmo stati noi a batterli. Possiamo continuare con questo botta e risposta tutto il giorno”. Golden State infatti, a 15 anni di distanza, può replicare la cavalcata di quella versione dei Lakers che dal 2000 al 2002 portò a casa tre titoli NBA: “Dal mio punto di vista è una discussione complicata perché è sempre difficile mettere a paragone squadre e realtà che sono scese in campo in diverse epoche. Il fatto però che si facciano già paragoni tra chi il threepeat lo ha fatto anni fa e chi invece scende ancora in campo per raggiungerlo, direi che racconta molto della nostra forza. Il modo migliore per spiegare e raccontare il potenziale del nostro gruppo. Tutto questo, senza tener conto che siamo nel pieno del nostro processo di crescita. Ogni tanto sorrido quando vedo Shaq parlare oggi di come la sua squadra ci avrebbe distrutto non so bene per quale ragione. Frasi dette per puro intrattenimento visto che nessuno può saperlo e soprattutto il Gioco è così cambiato negli anni. I gruppi storici che hanno dominato in passato nella Lega meritano di restare nell’Olimpo, senza fare paragoni. Spero che gli altri avranno questo approccio con noi quando si parlerà dei nostri Warriors tra 20 o 30 anni”.