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NBA, Gallinari & Belinelli: 45 punti in coppia ma due sconfitte per Clippers e Spurs

NBA

Per gli azzurri arrivano i massimi stagionali nella stessa serata: lo eguaglia Gallinari, a quota 28 punti con 10/16 al tiro e 4 triple a bersaglio, lo stabilisce Belinelli con 17 punti e un ottimo 5/7 dall'arco. Per L.A. continua il momento nero, mentre San Antonio butta al vento una gara già vinta

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Oklahoma City Thunder-L.A. Clippers 110-104

Non sembra funzionare nulla a Russell Westbrook al via della partita: dopo i primi 22 minuti di gioco non ha ancora segnato un canestro. Poco male, quando tra i tuoi compagni di squadra c’è Paul George: il n°13 di OKC ne segna 21 nel primo tempo e 33 alla fine, chiudendo per la quarta volta nelle ultime sette partite oltre i 30 punti (47 contro Brooklyn, 31 contro Utah, 32 contro Denver le precedenti). All’intervallo i Thunder guidano di 11 (61-50) e i Clippers riusciranno ad avvicinarsi al massimo a 6 punti di distanza: Montrezl Harrell – 21 punti e 6 rimbalzi dalla panchina per lui – ha un’opportunità di portare il gap a -4 a 21 secondi dalla fine ma sbaglia entrambi i liberi e condanna così L.A. alla terza sconfitta nelle ultime 4 gare, la sesta nelle ultime otto. Westbrook sfiora la tripla doppia con 13 punti, 12 assist e 9 rimbalzi (cui aggiunge 6 recuperi) pur tirando un pessimo 4/17 dal campo, mentre 18 punti li porta in dote anche Jerami Grant e 16 Steven Adams. OKC forza 26 palle perse (suo massimo stagionale) ai losangelini, ricavandone 22 punti e grazie anche a 9 rimbalzi offensivi domina la statistica dei punti da secondo possesso (54-30 per i padroni di casa il bilancio finale). Il migliore in casa Clippers è un Danilo Gallinari che eguaglia – purtroppo in una sconfitta – il suo massimo stagionale: il n°8 di L.A. chiude infatti con 28 punti e un ottimo 10/16 al tiro, mandando anche a bersaglio 4 delle sue 6 triple tentate in serata. L’azzurro ci aggiunge 7 rimbalzi (ma anche 7 palle perse), mentre il suo compagno di frontcourt Tobias Harris chiude a quota 22 punti e 9 rimbalzi con 9/14 al tiro. Ai Clippers manca l’impatto offensivo di Lou Williams dalla panchina: quella contro i Thunder è la sua terza assenza consecutiva, e non a caso sono arrivati tre ko.

San Antonio Spurs-Chicago Bulls 93-98

Dal 2013 al 2015 Jim Boylen è stato assistente allenatore di Gregg Popovich sulla panchina di San Antonio ma difficilmente questo basterà per rendere la sconfitta interna contro i Bulls, la terzultima squadra NBA, meno indigesta al coach dei nero-argento: gli Spurs infatti buttano all’aria 21 punti di vantaggio nel secondo tempo e permettono a Chicago la prima vittoria dopo tre ko consecutivi interrompendo allo stesso tempo la striscia di quattro successi consecutivi dei texani. L’eroe in casa Bulls è Kris Dunn, che segna 6 dei suoi 24 punti negli ultimi 40 secondi di gara, ma Chicago – pur senza Zach LaVine, alle prese con un dolore alla caviglia e con Jabari Parker tenuto seduto per tutti i 48 minuti – trova 23 punti anche da Lauri Markkanen e 12 da Ryan Arcidiacono, a cui proprio gli Spurs, in uscita da Villanova, avevano dato la sua prima chance NBA al training camp prima di tagliarlo. Chicago mette il naso davanti dopo una lunga gara di rincorsa con meno di 100 secondi da giocare sul cronometro, coronando poi una rimonta davvero insperata. In casa San Antonio non bastano i 29 punti e 12 rimbalzi di un LaMarcus Aldridge da 10/16 al tiro e i 21 di DeMar DeRozan; ottima anche la prestazione di Marco Belinelli dalla panchina, con l’azzurro che fa segnare il suo massimo stagionale a quota 17 punti tirando splendidamente dall’arco (5/7) e chiudendo la gara con 6/8 dal campo, 4 rimbalzi e anche un plus/minus positivo pur nella sconfitta dei suoi.