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NBA, Golden State-L.A. Clippers 129-127: Curry e Durant ne segnano 77, Gallinari non basta

NBA

Curry suggella la sua prestazione da 42 punti con il canestro della vittoria a mezzo secondo dalla fine, seguito dai 35 con 12 rimbalzi di Kevin Durant. I Clippers cadono dopo una strepitosa prestazione al tiro: non bastano i 32 di Tobias Harris e i 25 con 5/5 da tre di Danilo Gallinari

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I Golden State Warriors sono definitivamente pronti per la partita di Natale. Nonostante gli infortuni, le polemiche, gli scontri in spogliatoio e un interesse per la regular season a tratti volatile, i campioni in carica hanno raccolto la 23^ vittoria stagionale — solo Toronto meglio di loro in NBA — superando in volata gli L.A. Clippers. Merito dei soliti due, Steph Curry e Kevin Durant: il primo ha realizzato 42 punti (seconda miglior prestazione stagionale) ma soprattutto ha segnato gli ultimi due a mezzo secondo dalla fine, appoggiando al vetro un sottomano complicato per battere sul tempo la difesa dei Clippers. Durant, invece, ne ha aggiunti 35 di cui 14 in un classico terzo quarto “da Warriors”, vinto per 36-23 entrando nell’ultimo con 9 punti di vantaggio. Abbastanza per resistere alla rimonta degli ospiti, che a 20 secondi dalla fine avevano trovato il pareggio con una schiacciata a rimbalzo d’attacco di Avery Bradley, uno dei sei giocatori in doppia cifra per i losangeleni con 12 punti. L’ultimissima preghiera di Tobias Harris ha a malapena scheggiato il ferro, condannando i Clippers alla sconfitta.

Serata storica al tiro per i Clippers, ma vince il talento dei Dubs

I Clippers si sono dovuti arrendere dopo una serata irripetibile al tiro: la squadra di Doc Rivers ha segnato 18 delle 23 triple tentate (13/16 nel primo tempo), un record nella storia della NBA per percentuale (78%) di una squadra con almeno 20 tentativi dall'arco. Ben sei delle 18 triple segnate portano la firma di un Tobias Harris da 32 punti e altre 5 di un Danilo Gallinari senza errori dall’arco. Il Gallo ha vissuto un’altra ottima serata al tiro chiudendo con 8/11 per 25 punti, ma ha dato anche una grossa mano sotto canestro (11 rimbalzi) e distribuito tre assist a fronte di due palle perse in 36 minuti di gioco, accompagnato dai 25 di Lou Williams in uscita dalla panchina. In una gara combattutissima da 20 parità e 13 avvicendamenti nella guida del punteggio (e in cui sono volate anche parole di fuoco tra Steph Curry e Patrick Beverley), a fare la differenza sono stati i pochissimi errori (solo 7 palle perse) e il maggiore talento dei campioni in carica, che hanno avuto anche 14 punti da Draymond Green (partito titolare da centro insieme a Jonas Jerebko), i 12 di Klay Thompson (solo 4/15 al tiro) e i 10 di Kevon Looney dalla panchina. Con questo successo Golden State sale a otto vittorie nelle ultime dieci gare, rimanendo sotto ai Denver Nuggets solamente per una sconfitta in più (11 contro 10) a fronte delle due vittorie in più nella colonna delle “W”. I Clippers invece vengono agganciati dai Portland Trail Blazers e scendono al sesto posto nella conference, mantenendo solo una partita e mezza di vantaggio sul nono posto di San Antonio.