I Grizzlies passano allo Staples Center con 27 punti di Jaren Jackson Jr. e le giocate decisive di Conley e Gasol. Trenta punti di Andrew Wiggins decisono la sfida tra Minnesota e OKC, con George che sbaglia la tripla della vittoria. Boston torna a vincere, Miami vince il derby della Florida
CURRY NE FA 42 CON IL CANESTRO DECISIVO: CLIPPERS KO
Los Angeles Lakers-Memphis Grizzlies 99-107
Cosa succede quando una squadra che ha perso le ultime quattro trasferte in fila va sul campo di una che è reduce da sei successi consecutivi tra le mura amiche? Ovviamente che quella in trasferta va a vincere, nonostante solo 15 giorni fa avesse perso malamente in casa proprio con gli stessi avversari. Il successo dei Memphis Grizzlies sul campo dei Los Angeles Lakers non ha però niente di casuale: i 27 punti del rookie Jaren Jackson Jr. e i 17 a testa di Marc Gasol e Mike Conley hanno permesso a coach Bickerstaff di interrompere una striscia di cinque sconfitte consecutive, sfruttando un parziale di 10-3 nel finale di gara grazie a due triple fondamentali di Conley e quella del +10 dall’angolo di Garrett Temple. Memphis ha potuto contare sul solito apporto a tutto tondo di Gasol (oltre ai 17 punti anche 9 rimbalzi e 8 assist) e su una difesa in grado di tenere LeBron James “sotto controllo” con 22 punti, 14 rimbalzi e 7 assist (ma soli 14 tiri tentati dal campo e 4 perse), accompagnato dai 20 di Brandon Ingram e i 19 di Ivica Zubac. Memphis ha esposto i problemi al tiro di Lonzo Ball, che ha segnato solamente due dei 10 tiri tentati e nessuna delle 7 triple prese chiudendo con 4 punti all’interno di un brutto 10/30 di squadra dei gialloviola, che si presentano alla partita di Natale con quattro sconfitte nelle ultime sei gare.
Oklahoma City Thunder-Minnesota Timberwolves 112-114
I Thunder affrontano Minnesota dall’alto del loro primo posto nella Western Conference e con quattro vittorie in fila ma come dice coach Thibodeau nel post-partita, “Andrew Wiggins ha fatto una partita mostruosa”: i 30 punti con 11/20 al tiro, conditi anche da 6 rimbalzi e 5 assist sono lì a testimoniarlo, ma sono proprio del canadese anche i due punti più importanti, quelli che mettono i T’Wolves avanti di due a 14 secondi dalla fine. La tripla del potenziale successo di OKC se la prende invece un Paul George da 31 punti e 11 rimbalzi (il suo settimo trentello nelle ultime 11 gare) ma PG13 sbaglia l’ultima conclusione e consegna la vittoria agli ospiti, la prima in trasferta dall’inizio di stagione contro una squadra della Western Conference. A nulla serve per i Thunder la nona tripla doppia stagionale (la n°113 in carriera) di Russell Westbrook, che chiude con 23 punti, 11 rimbalzi e 10 assist: OKC va all’intervallo sopra di 10 grazie ai 15 punti di un ispiratissimo George nel secondo quarto ma poi Minnesota piazza un terzo quarto da 33-17 e nel quarto periodo arriva ad avere 10 punti di vantaggio. I Thunder però alzano il ritmo (27-9 i punti in contropiede) e hanno il merito di rifarsi sotto per poi giocarsi la partita fino all’ultimo possesso, ma il canestro di Wiggins e l’errore di George la decidono in favore degli ospiti, che tirano il 49.4% dal campo e fanno ancora meglio da tre punti, dove sfoggiano un ottimo 14/27.
Indiana Pacers-Washington Wizards 105-89
Giocare in back-to-back a Indianapolis sarebbe difficile per chiunque, figuriamoci per una squadra reduce da una maratona da tre overtime. Agli Washington Wizards ancora prima del talento sono mancate le energie per tenere il passo dei Pacers, mettendo assieme la peggior prestazione stagionale con il 36.8% al tiro. Per Indiana è stato quindi un gioco da ragazzi controllare gli stanchi avversari, guidati dalla quarta doppia doppia consecutiva di Myles Turner (18+17) e da altri sei giocatori in doppia cifra, con Domantas Sabonis da 15+10 in uscita dalla panchina e 14 di Bojan Bogdanovic. Gli Wizards dal canto loro erano talmente stanchi che il miglior marcatore è stato Markieff Morris con 16, mentre John Wall e Bradley Beal hanno chiuso con 3/18 combinato al tiro per soli 14 punti.
Boston Celtics-Charlotte Hornets 119-103
Ai Boston Celtics serviva solo vincere contro Charlotte per lasciarsi alle spalle un periodo complicato, e una vittoria è arrivata. Con un Kyrie Irving da subito in grande spolvero (23 dei suoi 25 punti sono arrivati nel primo tempo) e 17 di Jayson Tatum, i biancoverdi hanno interrotto la striscia di tre sconfitte consecutive che li aveva portati a dirsi un po’ di cose in faccia a spogliatoio chiuso. Oltre al team meeting, di sicuro ha aiutato il rientro in campo di Al Horford, uomo barometro del quintetto di coach Stevens con la solita prova di sostanza con 10 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, dando anche una mano a battere gli avversari a rimbalzo 47-37 in una gara in cui i Celtics non sono mai stati sotto nel punteggio. Per Charlotte ci sono 21 punti di Kemba Walker, ma la squadra di coach Borrego non è mai riuscita a rispondere ai parziali messi assieme dai padroni di casa nel secondo e nel terzo quarto.
Brooklyn Nets-Phoenix Suns 111-103
Anche per i Suns non è stato semplice tornare in campo dopo i tre supplementari di Washington, peraltro avendo ancora meno tempo del solito per prepararsi visto l’inizio della gara fissato alle 18 locali (erano arrivati a New York all’1.30 di notte). Ciò nonostante i due migliori giocatori, Deandre Ayton e Devin Booker, ci hanno provato: il primo ha chiuso con 26 punti e 18 rimbalzi, il secondo ne ha messi 25 con 9 assist, ma nel terzo quarto hanno dovuto alzare bandiera bianca insieme ai loro compagni, perdendolo 28-18. I Nets infatti hanno ripreso la loro marcia dopo aver interrotto a sette la loro striscia di vittorie contro Indiana, mandando sei giocatori in doppia cifra guidati dai 24 di Spencer Dinwiddie e i 18 di D’Angelo Russell, oltre alla doppia doppia da 16+10 dell’interessante rookie Rodions Kurucs.
Cleveland Cavaliers-Chicago Bulls 92-112
Dopo averne segnati 32 contro Orlando, Lauri Markkanen concede il bis e ne mette altri 31 ai malcapitati Cleveland Cavs, regalando così ai Bulls per la prima volta in stagione due vittorie consecutive. A metà del terzo quarto i Cavs sono ancora sopra di 1, ma Markkanen segna 15 punti nel quarto guidando un parziale di 18-5 che ribalta gli equilibri: Chicago tira il 64% nel secondo tempo, piegando la (scarsa) resistenza dei Cavs, criticati tanto dal loro allenatore che da Larry Nance Jr. (“Abbiamo giocato senza cuore, senza voglia di batterci”). Proprio Nance è il migliore dei suoi con 20 punti, mentre 17 li aggiungono Cedi Osman e Jordan Clarkson: per Chicago ci sono 17 punti con 8 rimbalzi e 7 assist e 15 di Justin Holiday, in una serata chiusa con oltre il 55% dal campo e il 50% esatto da tre punti.
Orlando Magic-Miami Heat 91-115
Il numero chiave della vittoria di Miami è il 500. Il successo nel derby della Florida contro Orlando porta il record degli Heat a .500 (il modo in cui negli State viene indicato il 50% di vittorie) ed è anche la vittoria numero 500 nella carriera di Erik Spoelstra. Un successo, il quarto consecutivo, arrivato grazie a un Tyler Johnson scatenato nel terzo quarto (20 dei suoi 25 punti sono arrivati nei dodici minuti dopo l’intervallo) e a un Dwyane Wade omaggiato dal pubblico di Orlando alla fine della sua 24^ e ultima partita sul campo dei Magic. Per i padroni di casa ci sono i 17 punti di Evan Fournier, ma neanche quelli sono bastati per evitare la terza sconfitta consecutiva.
Sacramento Kings-New Orleans Pelicans 122-117
Come contro Memphis nell’ultima gara, Sacramento va sotto di 19 ma trova il modo di reagire, rimontando punto dopo punto fino a centrare una vittoria importante: i 28 punti di Buddy Hield, i 24 di Bogdan Bogdanovic e i 22 con 17 rimbalzi (massimo in carriera) di Willie Cauley-Stein fanno dei californiani la prima squadra dal 2010 a rimontare 19 punti in due gare consecutive. Sono invece quattro le partite perse in fila da New Orleans, che dopo una serie di vittorie e sconfitte in alternanza lunga ben 11 gare, appare ora in caduta libera nonostante i 27 punti (con 6 assist e 7 rimbalzi) di Jrue Holiday e i 26 con 17 rimbalzi del solito Anthony Davis. I Pelicans sembrano avere la gara in controllo sopra di 9 sul 105-94 a sette minuti e mezzo dalla fine, ma 14 punti consecutivi di Sacramento all’interno di un parziale di 19-5 condannano la squadra della Lousiana. Per i Kings ci sono anche 19 punti e 11 assist da De’Aaron Fox: Sacramento è ora settima a Ovest alle spalle del terzetto composto dalle due squadra di Los Angeles e da Portland.