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NBA: Giannis Antetokounmpo basta e avanza a Milwaukee: Atlanta va ko in casa

NBA

Ritorno con successo ad Atlanta per Mike Budenholzer, alla prima da ex in Georgia con i suoi Bucks che si confermano una grande squadra. Un successo per Milwaukee arrivato senza forzare la mano, guidata dai 33 punti del solito Giannis Antetokounmpo 

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La scorsa settimana la partita si era conclusa dopo meno di dieci minuti, grazie a un parziale di 30 punti arrivato nella prima frazione. Stavolta Milwaukee ha tenuto in vita più a lungo gli Hawks, che si sono trascinati in scia degli ospiti per una mezz’oretta, senza affondare mai prima del quarto periodo. Atlanta però non riesce mai a cambiare marcia e riportarsi in partita, mentre la seconda forza della Eastern Conference non deve mettere neanche la terza per ritornare al successo dopo il ko di Washington. Anche perché sul parquet è tornato Giannis Antetokounmpo dopo il fastidio al quadricipite destro, e si sente. Il talento greco viene marcato spesso e volentieri dal “centro” avversario, o comunque dal giocatore deputato a proteggere il ferro, mentre un esterno si prende cura di Brook Lopez (che nonostante i 213 centimetri resta molto lontano dal canestro in attacco). Antetokounmpo si accontenta alle volte del tiro in allontanamento - non la specialità della casa - ma riesce a procurarsi ben 19 viaggi in lunetta che gli permettono di chiudere la sfida con 33 punti a referto, conditi con sei rimbalzi, quattro assist e tre recuperi. Ai suoi si aggiungono i 24 punti di Bledsoe e i 17 di Middleton, mentre dall’altra parte sono 26 e dieci rimbalzi per Trae Young; uno dei sei giocatori in doppia cifra in casa Hawks.

Il racconto del primo quarto

Giannis Antetokounmpo c’è, e questa è di gran lunga la notizia più bella di tutte alla palla a due. Gli Hawks però devono farci i conti, con il talento greco che trova il fondo della retina in un paio di occasioni con tiri dai sei metri - quello che vuoi concedergli per evitare di essere spazzato via al ferro. Tre triple in rapida successione però permettono ai padroni di casa di tenere botta, mentre Milwaukee nei primi minuti prova a prendere le misure (non riuscendo a piazzare sin dal primo possesso un parziale stordente come quello da 43-14 arrivato nei primi 12 minuti dell’incrocio della scorsa settimana).Se poi Antetokounmpo segna anche la tripla - tutt’altro che la specialità della casa - allora è inevitabile che arrivi il primo vantaggio dei Bucks nella partita, salutato dal suo ritorno in panchina con tanto di fasciatura e ghiaccio in evidenza su entrambe le ginocchia. Atlanta però dimostra di voler lottare e non molla la presa, rispondendo colpo su colpo nei primi dieci minuti di partita. La notizia arriva quando Malcolm Brogdon sbaglia un tiro libero (tiratore da 98% in stagione a cronometro fermo), ma la sensazione nel primo quarto è che i Bucks non riescono a piazzare lo strappo e prendere margine. Al primo intervallo è 35-32 Milwaukee.

Il racconto del secondo quarto

Atlanta vuole dimostrare di essere una squadra diversa e lo fa giocando con leggerezza, tirando spesso dalla lunga distanza e non mollando la presa: sia Spellman che Young trovano la doppia cifra alla voce punti con relativa facilità, mentre su Antetokounmpo la difesa di Alex Len (con l’esterno dirottato su Brook Lopez) in parte funziona, non permettendo a Milwaukee la possibilità di prendere il largo. Gli Hawks sorridono anche per il rientro di Taurean Prince, mentre al giro di boa più volte Atlanta perde l’occasione di riacciuffare gli avversari a causa di tante palle perse banali (e fisiologiche nel loro modo di giocare). Nonostante alcuni errori e scelte rivedibili però, il candidato MVP greco tocca con agilità i 16 punti, che poi diventano 18 quando i Bucks sfiorano la doppia cifra di vantaggio. Un margine che viene confermato anche alla sirena della seconda frazione, chiusa con 12 punti d Middleton e 13 da Bledsoe. Una prestazione solida, nella prima partita da ex di coach Mike Budenholzer ad Atlanta.

Il racconto del terzo quarto

Nonostante tutti i difetti e gli evidenti limiti, Atlanta continua a lottare, non uscendo mai dalla scia dei Bucks e prendendosi con un paio di canestri pesanti nuovamente il -4, mentre Antetokounmpo è il primo giocatore del match a scollinare quota 20 punti. Il parziale è dietro l'angolo e Milwaukee va a riprendersi la doppia cifra di margine, senza riuscire però a strappare del tutto anche contro una squadra immatura come Atlanta. Il grande pregio degli Hawks infatti è quello di non farsi condizionare dal momento della partita, continuando sempre a giocare la propria pallacanestro, al proprio ritmo che non fa affondare i padroni di casa. John Collins non incide come vorrebbe in un match che è costretto ad abbandonare sul finire del terzo quarto, quando la sua caviglia si gira in maniera innaturale su un blocco. All'ultimo intervallo è 95-84 Milwaukee, con 22 punti e dieci rimbalzi di Trae Young che cerca in tutti i modi a tenere a galla i suoi.

Il racconto del quarto periodo

Milwaukee dall’arco trova il fondo della retina in un paio d’occasioni e il vantaggio dei Bucks passa subito a 14 punti, nonostante Antetokounmpo mostri segni di nervosismo, incassando un imprevisto  fallo tecnico dopo un blocco in movimento sacrosanto fischiato contro di lui. Il n°34 dei Bucks però è incontenibile, chiaramente fatto di altro materiale rispetto a tutti gli altri che dividono il parquet con lui, mentre gli Hawks finiscono la benzina e non riescono a farsi vedere negli specchietti degli ospiti. Antetokounmpo sbaglia più del solito, tenuto lontano dal ferro dalla difesa di Atlanta, ma riesce a conquistare ben 19 tiri liberi per rendere come al solito decisivo il suo impatto sul match. La partita si accompagna stancamente verso un successo dei Bucks, con un paio di sussulti che arrivano da John Collins - tornato sul parquet dopo l'infortunio e in grado di volare ben oltre i 305 centimetri del ferro. Gli ultimi minuti servono così per mettere a posto le cifre, aggiustare un po' il boxscore, senza cambiare la sostanza di una sfida senza grandi acuti.