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NBA, Harden strepitoso, Gordon decisivo: Lakers battuti all'overtime

NBA

Successo in rimonta per i Rockets, sotto di 21 e trascinati al successo dai 48 punti del Barba e dai 30 (con tanto di tripla che manda la sfida all'overtime). I Lakers perdono, oltre a una gara che sembrava vinta, anche Lonzo Ball, uscito a causa di un problema alla caviglia 

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Ancora James Harden, ma non solo. Ci sono anche la firma di Eric Gordon — 30 punti e il canestro da tre che manda la partita ai tempi supplementari — e una discreta dose di autolesionismo dei Lakers nell’ultima, emozionante vittoria degli Houston Rockets, che inseguono Los Angeles sotto anche di 21 punti ma per la quarta volta in fila nelle ultime otto gare giocate fanno seguire una vittoria a una precedente sconfitta. Harden è come al solito il protagonista principale, autore di 48 punti con 14/30 al tiro e 12/15 dalla lunetta, in una serata nuovamente pirotecnica dall’arco: “Il Barba” chiude con 8/19 e i Rockets tentano la bellezza di 68 triple (25 realizzate, quasi il 37%), due in meno del loro stesso record NBA (70) stabilito nell’ultima gara — anche questa conclusasi in overtime — contro i Nets. Il totale dei punti messi a segno da Harden nelle ultime tre gare sale così a 163 (57+58+48) e continua l’incredibile dato per cui nessuno di questi 163 punti è stato generato da un assist ricevuto dai suoi compagni: solo Michael Jordan e Kobe Bryant, in un arco di tre partite, sono stati in grado di segnare di più negli ultimi 50 anni. Per la superstar dei Rockets si tratta della 19^ gara con almeno 30 punti, l’unico giocatore di sempre insieme a Wilt Chamberlain a poter vantare una striscia realizzativa di questo genere (“The Big Dipper” ne vanta quattro, la più lunga da 65 partite e poi da 31, 25 e 20). In 10 delle ultime 13 apparizioni sul parquet, Harden ha segnato almeno 40 punti e ognuno di questi è stato fondamentale per non soccombere davanti a un avversario che dopo la bella vittoria a Oklahoma City è stato più volte vicino a doppiare il successo in Texas. I Lakers infatti — sopra 64-46 all’intervallo — hanno avuto 17 punti di vantaggio ancora a metà del terzo quarto e a un minuto soltanto dalla fine della gara erano ancora sul +7, 116-109, pur dovendo rinunciare — oltre che a LeBron James e Rajon Rondo — anche a Lonzo Ball, uscito nel terzo quarto per via di una distorsione alla caviglia (i raggi X effettuati all’ospedale hanno però dato esito negativo). Sempre nel terzo quarto ha dovuto abbandonare la contesa anche coach Luke Walton, espulso dagli arbitri dopo un doppio tecnico per proteste.

Decide (come al solito con Houston) il tiro da tre

Los Angeles ha 32 punti con un ottimo 12/19 al tiro da Kyle Kuzma, ancora una volta il miglior realizzatore di squadra, e 21 con 7/12 da Brandon Ingram (Ball aggiunge 8 punti e 11 assist nei 22 minuti in cui resta in campo prima dell’infortunio), mentre dalla panchina arrivano i contributi di Ivan Zubac (17, perfetto dalla lunetta con 9/9), Lance Stephenson (16) e la doppia doppia di JaVale McGee a quota 12 punti e 14 rimbalzi. I Lakers tirano oltre il 52% dal campo contro il 42% degli avversari, dominano a rimbalzo (56-39 il conto totale) e segnano il doppio dei punti di Houston in area (68-34) ma ovviamente la differenza la fa il tiro da tre punti, a favore dei padroni di casa tanto nei tentativi (68 triple tirate contro le 37 dei gialloviola) che nelle percentuali (quasi il 37% quelle di Houston contro il 27 di L.A.). Mike D’Antoni ha un Eric Gordon come detto decisivo (la tripla sul finire dei regolamentari e 4 liberi decisivi in overtime) ma anche 17 punti da Gerald Green dalla panchina e 18 con 6/9 al tiro e 4 triple da James Ennis III. Per entrambe le squadra si è trattato della seconda gara consecutiva conclusasi soltanto dopo i tempi supplementari, con i Lakers reduci dal successo a OKC e i Rockets dal ko contro i Nets.