La coppia di All-Star dei Thunder trascina OKC a un successo importante contro i Blazers che vale il terzo posto in classifica a Ovest. I Raptors senza Kawhi Leonard vincono ancora e battono i Kings, Minnesota supera per la seconda volta in tre giorni Phoenix
BOOKER-DIENG: COLPI PROIBITI IN CAMPO (E NEGLI SPOGLIATOI)
Oklahoma City Thunder-Portland Trail Blazers 123-114
La concentrazione e l’applicazione in difesa restano sempre la chiave, anche se poi in attacco servono le prodezze e i canestri di Paul George e Russell Westbrook. Lo sanno bene i Thunder, che si godono l’ex All-Star dei Pacers, autore ancora una volta di una partita semi-perfetta su entrambi i lati del campo: 36 punti, otto rimbalzi, 15 liberi tentati, quattro assist e cinque recuperi contro una squadra molto abile nel prendersi cura del pallone. Portland però ne perde 19 nella sfida contro OKC, aggredita e schiacciata dalla pressione di una squadra che sta trovando sempre più la sua identità. Westbrook resta sotto il 50% dal campo, ma alza le sue percentuali e chiude in tripla doppia con 29 punti, 14 assist e dieci rimbalzi. Per i padroni di casa è il terzo successo consecutivo, quello che vale il terzo posto nella fluida zona playoff a Ovest (basta una sconfitta per perdere tre posizioni), arrivato contro un’avversaria diretta, costretta a inseguire letteralmente per tutto il match. I Blazers – McCollum escluso, che chiude con 7/12 dall’arco – tirano male da tre punti (3/24 tutti gli altri) e non riescono mai a piazzare la zampata decisiva per ritornare in corsa. Alla sirena finale sono 34 punti con 12/24 dal campo e otto assist per Damian Lillard, a cui si aggiungono i 31 del già citato McCollum e i 22 con 15 rimbalzi di Jusuf Nurkic (contro OKC almeno 17 punti in sette degli ultimi otto incroci). I Big Three però non bastano a Portland per evitare la sconfitta che vale il sorpasso OKC in classifica. Almeno fino alla prossima partita.
Toronto Raptors-Sacramento Kings 120-105
Kawhi Leonard non c’è, a riposo per la terza gara consecutiva (salterà anche la sfida contro Indiana, per tornare poi in campo venerdì a Houston), ma Toronto non sembra risentirne poi molto, dominante nel secondo tempo contro Sacramento – reduce da un back-to-back e chiaramente priva di forze nella seconda parte di gara. I Raptors vincono così la decima gara di fila in casa, l’undicesima delle 13 in cui l’ex All-Star degli Spurs è rimasto a riposo, dimostrando la solita completezza di squadra e varietà di alternative. Alla sirena finale sono 19 punti a testa per Kyle Lowry e Fred VanVleet, 18 per Pascal Siakam, 15 per Serge Ibaka e CJ Miles (al suo massimo in stagione e nel pieno del suo periodo migliore in questa regular season). Dall’altra parte invece Marvin Bagley gioca la sua prima gara partendo in quintetto e fissa il suo nuovo massimo in carriera a quota 22 punti, conditi con 11 rimbalzi in quella che è di gran lunga la sua miglior prestazione stagionale: “Sono impressionato da quello che dimostra spesso di essere in grado di fare – racconta coach Joerger – non ci sono limiti per lui, diventerà un campione”. Nel frattempo Sacramento è costretta a incassare la settima sconfitta nelle dieci gare in back-to-back della stagione, a dimostrazione di come tenere alto il ritmo possa costare caro quando lo sforzo è ravvicinato.
Phoenix Suns-Minnesota Timberwolves 91-118
Due giorni fa, in casa, c’era voluto uno sforzo enorme e soprattutto un Derrick Rose versione extra-lusso per battere Phoenix a Minneapolis. Questa volta, dopo aver preso le misure, è stato tutto più semplice in Arizona. I T’wolves infatti travolgono i Suns a domicilio sin dalla palla a due, vincendo tutti e quattro i singoli quarti e sgomberando il campo da possibili rimonte o finali combattuti. Alla sirena finale sono 25 punti, 18 rimbalzi e sette assist per Karl-Anthony Towns, a ci si aggiunge il massimo in carriera da 21 punti per Josh Okogie. Rose questa volta parte in quintetto, ma non c’è bisogno che faccia gli straordinari in un match in cui tira chiaramente il fiato. Phoenix, ancora senza Deandre Ayton a causa di una caviglia malconcia, incassa la quinta sconfitta in fila e sprofonda sempre più in fondo alla Western Conference, al termine di una partita che verrà ricordata in casa Suns per l’espulsione di Devin Booker – autore di 14 punti in 24 minuti prima di essere allontanato nel terzo quarto a seguito di uno scontro Gorgui Dieng. Una rissa e un atteggiamento da bar, nulla di cui andare fieri; proprio come i risultati raccolti fin qui da Phoenix in questa regular season.