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NBA, i risultati della notte: Harden show anche contro Phoenix, Denver perde a Detroit

NBA

Il n°13 dei Rockets segna 44 punti e allunga la sua striscia da record nel successo contro Phoenix. Denver si ferma a Detroit dopo sei successi in fila, Giannis Antetokounmpo sfiora la tripla doppia, ma acciuffa la vittoria a Brooklyn. Indiana passa a New Orleans, Washington perde in casa contro Atlanta

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TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

Phoenix Suns-Houston Rockets 110-118

James Harden non si ferma più. Alla striscia da record del Barba si aggiunge un’altra gemma, quella raccolta sul parquet di Phoenix e necessaria ai Rockets per portare a casa un successo contro i Suns. Merito dell’ennesima prestazione da leader e trascinatore del Barba, autore di 44 punti, otto rimbalzi e sei assist alla sirena. Quello messo a referto contro Phoenix è il 20° quarantello della sua stagione: soltanto Wilt Chamberlain, Michael Jordan e Rick Barry erano riusciti a raccoglierne così tanti in una singola regular season. Cifre da capogiro che lo portano per la 27^ volta consecutiva oltre quota 30 punti segnati, alimentando così la terza striscia del genere più lunga mai messa assieme nella storia NBA. Il libro dei record infatti ha già riservato una pagina speciale a questa stagione del n°13 di Houston, decisivo nel trascinare Houston in questa complicata stagione piena di infortuni. Oltre al suo enorme contributo, i texani raccolgono 18 punti da Chris Paul e 17 con 14 rimbalzi da Kenneth Faried, che in due settimane è diventato una pedina di vitale importanza sotto canestro per i Rockets. Dall’altra parte, così come i trentelli di Harden, non fa più notizia una sconfitta dei Suns, che chiudono con 25 punti di Josh Jackson, 23 di Kelly Oubre Jr. e 19 per Devin Booker. Un’altra stagione sprecata in Arizona, rimandando per l’ennesima volta un processo di crescita che stenta a dare i suoi frutti.

Detroit Pistons-Denver Nuggets 129-103

Si ferma in Michigan la striscia vincente di sei partite dei Nuggets, battuti dai Pistons e caduti sotto i colpi di un ispirato Andre Drummond; autore di 27 punti – nuovo massimo in stagione – 14 dei quali arrivati nel terzo e decisivo periodo, quando Detroit è riuscita a mantenere il margine accumulato nel secondo, senza più doversi voltare indietro. Denver infatti parte forte segnando 36 punti nel primo quarto, seguito però dai soli 19 del secondo che rallentano la corsa della prima forza a Ovest (adesso scavalcata al vertice della Western Conference dagli Warriors). I Pistons invece, reduci dalla beffa contro i Clippers (avanti di 25 lunghezze per poi essere battuti sul parquet di casa), hanno fatto del loro meglio per conservare questa volta il margine e conquistare una vittoria li riavvicina e li porta a una gara e mezza di distanza dall’ottavo posto a Est – attualmente occupato dai Miami Heat. Dall’altra parte alla sirena finale sono 20 punti per Trey Lyles in uscita dalla panchina, miglior realizzatore di una squadra con un quintetto (orfano di Paul Millsap) tutto in doppia cifra.

Brooklyn Nets-Milwaukee Bucks 94-113

Giunti alla quinta e ultima tappa di un pesante giro di trasferte consecutive, i Bucks sono ancora la squadra NBA con il miglior record raccolto dopo quasi quattro mesi di regular season. Il merito è soprattutto di Giannis Antetokounmpo, protagonista anche contro gli spuntati Nets di questa notte e autore di 30 punti, 15 rimbalzi e nove assist. La sfida tra le due squadre più in forma della Eastern Conference dall’8 dicembre a oggi (22-6 per Milwaukee, 20-8 per Brooklyn) viene deciso non solo dal talento greco, ma anche dalla pessima serata al tiro dei padroni di casa. I Nets infatti sbagliano 19 delle prime 20 conclusioni dall’arco, segnando 17 punti nel primo quarto e 42 totali prima dell’intervallo lungo. È nel terzo periodo però che Milwaukee scava il solco: 36-22 di parziale, anche grazie ai canestri di Malcolm Brogdon (16 punti) e Eric Bledsoe (15). Dall’altra parte invece è più lunga la lista degli infortunati che dei canestri, con D’Angelo Russell a 18 punti totali, Shabazz Napier che ne mette 15 (ma con un eloquente 0/10 dall’arco) e davvero poco altro, in un match chiuso con il 32% dal campo e 11% dall’arco. Serata no, meglio passare alla prossima per Brooklyn.

New Orleans Pelicans-Indiana Pacers 107-109

Seconda vittoria in fila per i Pacers, che si scuotono almeno in parte dopo l’infortunio che ha posto fine alla stagione di Victor Oladipo. Darren Collison è il protagonista nel finale, autore di 22 punti e dei canestri che negli ultimi due minuti permettono a Indiana di conservare un minimo di margine. Nei secondi finali poi, Corey Joseph non va tanto per il sottile, giocando “all’europea” (direbbe Popovich) e commettendo fallo su Jrue Holiday sul +3. Due tiri liberi e nessun rischio di perdere la gara con un canestro dalla lunga distanza. Il n°11 dei Pelicans (che sfiora la tripla doppia con 19 punti, 11 rimbalzi e nove assist) sbaglia di proposito il secondo tentativo dalla lunetta, ma nessuno dei suoi compagni riesce a raccogliere e trovare i due punti che avrebbero significato overtime. New Orleans perde così la sesta gara delle ultime sette giocate, ancora senza la quasi totalità del quintetto (Nikola Mirotic, Julius Randle, E’Twaun Moore ecc) e alle prese lontano dal parquet con la grana di mercato Anthony Davis. L’importante adesso è vincere quella partita, per iniziare a conquistare qualcosa sul campo c’è sempre tempo.

Washington Wizards-Atlanta Hawks 129-137

“Attacchi migliori delle difese”, si direbbe in gergo calcistico di fronte a una partita in cui gli Wizards segnano 129 punti, con Trevor Ariza da 25, Bradley Beal da 27, Jeff Green da 26 e Jordan McRea da 20 (massimo in carriera), ma perdono in casa contro gli Hawks. Sì, perché Atlanta ne segna 137 e manda ben nove giocatori in doppia cifra, con John Collins che gioca solo un tempo ma chiude lo stesso la 21^ doppia doppia della sua stagione da 15 punti e 11 rimbalzi, mentre per Trae Young sono dieci con dieci assist. La storia della partita è quella di Vince Carter, che a 42 anni suonati ne mette 16 nel solo secondo tempo, tirando 6/8 dal campo e 4/6 dall’arco. Immortale.