L'ex giocatore degli Wizards ha raggiunto un accordo con OKC, pronto ad allungare la rotazione dei Thunder in vista dei playoff. Un veterano in meno a dispozione dei gialloviola, che ancora vanno a caccia di rinforzi
Un’altra possibile aggiunta che alla fine ha scelto di andare da un’altra parte. Dopo Enes Kanter, anche Markieff Morris ha deciso di rifiutare la gentile offerta dei Lakers (una delle tante pretendenti di primo livello assieme a Rockets e Raptors) e di accettare quella degli Oklahoma City Thunder. Un tassello fondamentale per la rotazione di coach Donovan, ridotta ai minimi termini e felice di poter distribuire in maniera più uniforme un minutaggio che troppo spesso grava quasi esclusivamente sulle spalle del quintetto titolare. L’ex giocatore degli Wizards, fuori dallo scorso 26 dicembre causa infortunio, era stato spedito dieci giorni fa ai Pelicans in una trade con cui Washington è riuscita a liberare un minimo lo spazio salariale in vista di una ricostruzione estiva sulla quale gravano come macigni dei contratti molto pesanti (ogni riferimento a John Wall non è puramente casuale). Subito tagliato da New Orleans, il fratello di Marcus è diventato uno degli osservati speciali di questi ultimi giorni di mercato, con diverse franchigie in attesa di un riscontro medico che ne chiarisse la condizione fisica. Dopo i controlli effettuati a Los Angeles, Morris ha ricevuto il via libera da parte degli specialisti: il problema al collo è risolto e può tornare sul parquet. A quel punto si è aperta la caccia, con i Lakers più volte accostati a lui, ma con il problema di avere soltanto un posto nel roster – al momento “promesso” a Carmelo Anthony, che tuttavia non è ancora arrivato. Morris dunque ha scelto i Thunder, un altro lungo in grado di allargare il campo in uscita dalla panchina oltre a Patrick Patterson, a riempire subito il posto lasciato vacante da Alex Abrines. Un'alternativa in più da non sottovalutare.