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NBA: incidente in auto per Karl-Anthony Towns, interrotta la striscia da record

NBA

Il n°32 dei T'wolves ha saltato la prima gara in carriera (dopo 303 sfide in fila) a causa del colpo alla testa subito a seguito di un incidente in auto mentre si stava dirigendo all'aeroporto per raggiungere la squadra

MINNESOTA VINCE AL MADISON SQUARE GARDEN CONTRO I KNICKS

L’essere sempre stato presente sul parquet sin dal giorno del suo esordio era stato uno dei principali motivi d’orgoglio per Karl-Anthony Towns. Mai un’assenza, un infortunio o una gara di riposo. Mai, fino a questa notte, quando a causa di un incidente stradale è stato costretto a interrompere la sua striscia di 303 gare consecutive sul parquet. Diretto all’aeroporto internazionale di Minneapolis per prendere il volo che lo avrebbe condotto poi a New York assieme alla squadra, Towns è rimasto coinvolto non per colpa sua in uno scontro tra diverse automobili di cui sono stati riferiti pochi e sparuti dettagli. Il giocatore dei T’wolves non era alla guida, ma seduto al posto del passeggero e non sono ancora chiare le conseguenze del colpo subito. Taj Gibson, percorrendo la stessa strada pochi istanti più tardi, ha raccontato di aver visto un bel po’ di auto ferme e di essersi preoccupato per la sorte delle persone coinvolte (senza sapere che tra loro ci fosse anche il suo compagno di squadra). A causa dell’incidente, Towns è arrivato in aeroporto in ritardo, costretto dunque a prendere un volo commerciale (dopo che gli esami dei medici della squadra avevano escluso gravi complicazioni) e venendo sottoposto in automatico e per precauzione al protocollo rigido previsto dalla NBA quando si parla di possibile trauma cranico. Coach Saunders ha spiegato così l’assenza sul parquet del Madison Square Garden del giocatore rimasto assieme alla squadra (inizialmente segnalato come “a riposo” sul report consegnato ai giornalisti prima della palla a due), considerato al momento da monitorare in vista del back-to-back di Milwaukee. Lui ha deciso di non commentare l’accaduto, rimasto a riposo durante la sessione di tiro che ha preceduto la sfida vinta con i Knicks e alla ricerca di tranquillità per ritrovare la giusta concentrazione dopo uno spiacevole inconveniente.

Wiggins: “Poteva andare decisamente peggio”

L’importante per i suoi compagni di squadra e lo staff medico di Minnesota è che lui stia bene, la striscia interrotta è un aspetto secondario (e poco rilevante): “La cosa che conta è la sua salute: sta bene e bisogna ringraziare il fatto che le cose non siano andate decisamente peggio – commenta Andrew Wiggins - Dio ha buttato un occhio, evitando gravi conseguenze: siamo felici e sollevati per questo”. Anche coach Saunders è dello stesso avviso: “Devo dire che non vederlo per la prima volta in campo ci ha fatto capire ancora di più quale sia il suo valore: è un talento di discreto livello, direi – commenta sorridente – la striscia da record è soltanto un espediente per dimostrare la sua durezza fisica e mentale, il suo approccio al Gioco. Dal punto di vista di chi sta in panchina, un giocatore del genere lo tieni sul parquet il più a lungo possibile. E non perché debba mantenere il suo record, ma perché fa comodo”. La speranza adesso è di poterlo riavere presto a disposizione: i T’wolves hanno una corsa playoff da provare a portare a termine in extremis.