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NBA, Dwyane Wade: "Il mio canestro come quello di Kobe, un momento da ricordare"

NBA

Il momento più importante dell'ultima stagione del n°3 degli Heat, un bersaglio che ricorda quello realizzato contro di lui da Bryant anni fa, citato più volte da Wade: "Kobe, grazie per avermi mostrato come si segna di tabella da tre punti sulla sirena"

MAGIA DI WADE SULLA SIRENA: MIAMI BATTE GOLDEN STATE

In una stagione costellata di momenti da ricordare, scambi di maglia, tributi e video celebrativi, Dwyane Wade scrive sul parquet dell'American Airlines Arena contro bi-campioni in carica la pagina più importante e da ricordare della sua ultima stagione NBA. Un canestro sulla sirena contro i Golden State Warriors, arrivato al termine di un’azione rocambolesca, fuori equilibrio, dopo aver subito una stoppata che sembrava essere la condanna degli Heat. Il pallone invece scagliato alla disperata verso il ferro si poggia sul tabellone e trova il fondo della retina, come nei migliori dei finali: “È un momento speciale per me. La squadra aveva un bisogno disperato di questa vittoria per continuare a inseguire i playoff, abbiamo continuato tutti a combattere. Mi sono ritrovato in situazioni del genere tantissime volte nella mia carriera e il pallone spesso non è andato dentro. L’unico tiro che ha trovato il fondo della retina invece l’ho preso su una sola gamba con il pallone all’altezza del petto. Pazzesco, un privilegio esserci riuscito di fronte al mio pubblico. È stato un momento entusiasmante: per me è particolare perché i giovani che sono con me in squadra hanno sentito spesso i racconti di quello che ho fatto in carriera, ma non sempre si ha l’opportunità di godersi uno spettacolo del genere. Ho fatto vedere ai ragazzi che ogni tanto riesco ancora a decidere una partita”. Il coronamento ideale di un match da 25 punti, con tanto di tripla a 15 secondi dalla sirena per riportare a contatto Miami dopo che i padroni di casa avevano perso per strada ben 24 lunghezze di vantaggio: “È uno dei canestri della vittoria più complicati che abbia mai realizzato nella mia carriera. Ricordo tanti anni fa quando Kobe ne realizzò uno simile contro di me a Los Angeles. Dall’arco appoggiandosi al tabellone e io non riuscivo a immaginare come fosse riuscito a segnare da tre punti fuori equilibrio giocando di sponda. Un canestro identico al mio. Non aveva senso, ma è qualcosa di speciale, soprattutto per coronare il mio ultimo anno nella Lega. Sono felice di essere in grado di ritagliarmi ancora momenti da protagonista”.

La “Mamba Mentality” di Wade e la battuta con Curry

Un passaggio quello su Kobe Bryant accennato anche a bordocampo, quando terminata la corsa (con salto acrobatico) e il lungo applauso del pubblico, si è concesso ai microfoni del giornalista a bordocampo: “Grazie per avermi mostrato come si fa, Kobe. Mamba Mentality”, ripetendo in maniera scherzosa quello che è diventato il motto di Bryant. Un commento subito ripreso dalla leggenda dei Lakers, che rilancia sui social il video con le parole rivolte a lui: “Il mio uomo”, con tanto di hashtag dell’ultima cavalcata del n°3 degli Heat nella Lega. Con questo bersaglio, Wade raggiunge Bryant a quota cinque buzzer-beater dal 2003/04 a oggi; il primo canestro del genere incassato dagli Warriors sotto la guida di coach Kerr (l'ultimo canestro sulla sirena contro Golden State lo aveva realizzato LeBron James nel 2009). Tra i tanti commenti e le parole del campione di Miami, spicca anche quello su Steph Curry, incrociato da Wade subito dopo il bersaglio: “Ho detto a Steph che avevo bisogno di un canestro del genere sulla sirena nella mia stagione d’addio”, sorridendo con il n°30 degli Warriors con cui aveva scambiato la maglia alla Oracle Arena. “Mi è venuto da sorridere – commenta Curry – una smorfia di frustrazione dal nostro punto di vista, ma è stato un momento speciale per tutti. Fare un canestro del genere, davanti alla sua gente, sulla sirena, vincendo la partita: sono rimasto impressionato da come è saltato sul tavolo dei segnapunti per festeggiare. Uno dei tanti momenti iconici della sua carriera, una di quelle cose a cui sei felice di assistere nonostante la sconfitta. Una giocata del genere ti ricorda quanto Wade sia grande e importante per il nostro sport. Brucia soltanto che ci sia riuscito contro di noi”.

Le reazioni social del mondo NBA

Un momento che verrà ricordato a lungo, forse l’ultimo vero acuto di uno dei più grandi giocatori NBA degli ultimi 15 anni. Un canestro che non è certo passato inosservato nella Lega, a partire dai compagni di squadra entusiasti della sua giocata: “Erano mesi che non lo vedevo correre così veloce”, commenta Goran Dragic, facendo riferimento alla gioia del n°3 subito dopo il bersaglio, prima di condividere sui social il suo tributo: “Il tiro leggendario di una leggenda”. Non solo il giocatore sloveno, ma anche Chris Paul ad esempio, che chiede al suo amico di non presentarsi a Houston nella prossima gara con l’intenzione di segnare di nuovo canestri senza senso come quello. L’account degli Warriors sintetizza tutto con la parola “Respect”, mentre Gabrielle Union riprendendo lo scatto più emblematico dell’esultanza di Wade commenta: “Sono così felice per il mio ragazzo. Bisogna sempre ricordarsi di continuare a tirare, a provarci. Lunedì sera aveva sbagliato la conclusione decisiva…”. E invece stavolta ha trovato la meritata consacrazione, come sottolineato dallo stesso Wade: “La cosa più importante per me è non lasciare questa Lega con l’idea che la gente vedendomi sul parquet pensi: ‘Ecco perché ha deciso di ritararsi’. Essere in grado di ritagliarmi dei momenti del genere, un giocatore di cui allenatore e compagni possono ancora avere fiducia, quello a cui affidare il pallone decisivo. Un canestro che mi tengo stretto, già entrato a far parte della mia storia nella Lega”.