Marco Belinelli segna 17 punti nel successo casalingo di San Antonio contro Detroit. Una vittoria che riporta i texani al settimo posto a Ovest, davanti ai Clippers di un Danilo Gallinari da 18 punti battuti dagli Utah Jazz, ma che mantengono due gare di vantaggio sui Kings
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LEBRON: 33 PUNTI E TRIPLA DELLA VITTORIA, BOSTON ANCORA KO, SUPER DONCIC
San Antonio Spurs-Detroit Pistons 105-93
Il ritorno a casa non era mai stato così dolce per i San Antonio Spurs, che non vedevo l’ora di scrollarsi di dosso la lunga serie di trasferte (per lo più perdenti, peggior Rodeo trip della storia dei texani con 1-7 di record) e tornare a giocare all’AT&T Center. Dopo 25 giorni d’assenza ci hanno pensato i 24 punti di LaMarcus Aldridge, i 17 con 13 rimbalzi e otto assist di DeMar DeRozan e la scossa a gara in corso fornita da un super Marco Belinelli – autore di 17 punti totali, raccolti con un convincente 7/10 dal campo, 3/4 dall’arco, cinque rimbalzi in 35 minuti. Il conto totale più eloquente è quello del plus/minus: +16. Con Belinelli sul parquet gli Spurs hanno funzionato eccome, abili a prendere la testa nel primo quarto e ad allargare il gap nella terza frazione: a meno di sei minuti dal termine, i Pistons si sono rifatti sotto, arrivando a un solo possesso di distanza dagli Spurs. Poi ci hanno pensato i tre migliori realizzatori dei nero-argento a chiudere la pratica. Per San Antonio è un successo che ridà ossigeno alla loro corsa playoff, ritornati settimi davanti ai Clippers di Danilo Gallinari dopo il ko contro Utah (di cui parleremo fra qualche riga). Belinelli e compagni hanno chiuso il match tirando il 52% dal campo di squadra – non una consuetudine in casa Spurs – e soprattutto concedendo meno di 100 punti agli avversari per la prima volta dal 9 gennaio a oggi. Una vittoria tutt’altro che scontata, contro una delle squadre più in forma del momento: Detroit a cavallo della pausa dell’All-Star Game aveva raccolto sette successi in otto gare, prima della brusca frenata di San Antonio. Alla sirena sono 22 punti per Reggie Jackson, dieci con 17 rimbalzi di Drummond e 17 con sette assist di Blake Griffin.
Utah Jazz-L.A. Clippers 111-105
Donovan Mitchell segna 32 punti, a cui si aggiungono i 20 con 13 rimbalzi di Rudy Gobert nel successo da grande squadra raccolto dai Jazz; fondamentale per mantenere del margine nella serrata corsa ai playoff. Utah parte male al tiro, ma ritrova la mira nel momento del bisogno e allunga a quattro la striscia di vittorie casalinghe che portano la squadra di Salt Lake City a consolidare il sesto posto a Ovest – con una partita e mezza di vantaggio su Spurs e Clippers, che perdono così una grande occasione per risalire in classifica. Danilo Gallinari tira male (3/14 dal campo, zero triple a segno sui sei tentativi), ma con l’innata capacità di procurarsi e convertire liberi, riesce a chiudere a quota 18 punti: il miglior realizzatore dei suoi al pari del solito Lou Williams in uscita dalla panchina, anche lui impreciso con il suo 5/18 complessivo al tiro. L’impatto sul match delle riserve di L.A. non è il solito, anzi: ci sono loro sul parquet quando i Jazz nel quarto periodo piazzano il parziale da 10-2 e riprendono il controllo della sfida grazie a un paio di canestri di Joe Ingles che permettono ai padroni di casa di tenersi stretti i due possessi di vantaggio. Due liberi di Gallinari a 40 secondi dal termine portano i Clippers sul -4, ma l’errore dall’arco di Williams non permette ai ragazzi di coach Rivers di mettere definitivamente pressione agli avversari nel finale. Non c’è tempo per recriminare in casa Clippers, visto che tra due giorni ci sarà una sfida se possibile ancora più decisiva: lo scontro diretto in trasferta contro i Kings. L’ennesima partita da dover vincere a tutti i costi.