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NBA Sundays, Boston-Houston 104-115: Harden e Gordon mostruosi, vincono i Rockets

NBA

Gli Houston Rockets guidati dai 42 punti di James Harden e i 36 di Eric Gordon vincono a Boston, resistendo al tentativo di rimonta dei Celtics nell'ultimo quarto. Ai padroni di casa non bastano i cinque giocatori in doppia cifra con Kyrie Irving a quota 24 con 11 tiri

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Primo tempo

Kyrie Irving si inventa subito un gran canestro su una gamba sola per sbloccare il punteggio, ma l’attacco dei Celtics perde in fretta quattro palloni uno più sanguinoso dell’altro contro la difesa attenta dei Rockets, i quali ne approfittano prendendo subito il vantaggio nella partita, forzando il primo timeout di coach Stevens sul 12-6. Il parziale degli ospiti si allunga fino al 10-0 prima che Horford e Tatum riescano a muovere il punteggio per i Celtics, ma Eric Gordon fa capire di essere in grande serata e a metà primo quarto è già a quota 11 punti. Non appena escono lui e Chris Paul per dare il via alle rotazioni di coach D'Antoni, però, è James Harden ad accelerare: il Barba punta continuamente il rientrante Aron Baynes e lo batte a ripetizione, salendo in fretta a 13 punti mentre la difesa dei Celtics non sa già più cosa fare per arginarlo. L'uscita dal campo di Harden permette a Boston di rimettersi assieme, ma alla fine del primo quarto lo svantaggio è comunque in doppia cifra sul 33-23.

Ad inizio secondo quarto la coppia Paul-Gordon ricomincia da dove aveva lasciato, spingendo il vantaggio degli ospiti sul +16 con il primo a ispirare il secondo dall'arco dopo uno splendido passaggio a tutto campo. I Celtics però trovano energia dalla coppia di riserve formata da Terry Rozier e Jaylen Brown, anche se lo svantaggio non torna sotto la doppia cifra quando rientrano i titolari. Insieme a Kyrie Irving infatti torna anche Harden, e per Boston tornano gli stessi identiti problemi del primo quarto nel tenerlo lontano dal ferro: il candidato MVP fa quello che vuole e il vantaggio dei Rockets lievita a +20 sul finire del secondo quarto. Un paio di giocate di Irving non cambiano la sostanza con cui si va all'intervallo: con 23 punti di Harden, 20 di Gordon e la miglior difesa della stagione, il primo tempo si conclude sul 66-43 per Houston.

Secondo tempo

Ci si aspetterebbe un'immediata riscossa da parte dei padroni di casa, ma l'inizio di secondo tempo è drammatico: la difesa dei Celtics si dimentica per due volte di Eric Gordon sul perimetro, e per due volte viene punita dal numero 10 che firma le triple numero 6 e 7 della sua gara da 9/10 al tiro. Il timeout di Brad Stevens aiuta i biancoverdi a rimettersi quantomeno in sesto, ma la sostanza anche nel secondo tempo non cambia: Gordon e Harden continuano a fare quello che vogliono in attacco superando entrambi quota 30, mentre il vantaggio di Houston si mantiene più vicino alle 20 lunghezze rispetto alle 10. Di fatti, una tripla di Chris Paul porta i texani sul +22 quando si va a chiudere il terzo quarto sul 100-78, con i Celtics che mandano solo tre giocatori in doppia cifra (Irving 24, Horford 17 e Smart 16).

Il secondo quintetto dei Rockets ha un momento di sbandamento in apertura di ultimo quarto, concedendo un parziale di 10-0 che riporta i padroni di casa fino al -12. Ad interromperlo è una tripla dall'angolo di un preziosissimo P.J. Tucker, ma i giovani dei Celtics Rozier-Brown-Tatum insieme a Hayward e Theis mantengono alta l'adrenalina e l'inerzia della gara cambia, riportando i Celtics al -10. Il pubblico di casa carica il tentativo di rimonta dei giocatori in campo, ma a spegnere gli entusiasmi è sempre James Harden che - nonostante un dubbio quinto fallo che gli viene fischiato - si inventa una tripla pazzesca contro il raddoppio di marcatura per riportare i suoi sul +12 a 3:20 dalla fine. Harden commette poi il suo sesto fallo andando a commettere sfondamento su Brown, ma un paio di giocate di Tucker sia in attacco che in difesa permettono ai Rockets quegli extra-possessi necessari per tenersi avanti con tranquillità: finisce 115-104 per i Rockets guidati dai 42 punti di James Harden e i 36 di Eric Gordon.