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NBA, risultati della notte: Phoenix sorprende Milwaukee, che duello Wade-Carter

NBA

La peggior squadra della NBA batte la migliore rimontando 10 punti di svantaggio nell'ultimo quarto grazie ai 27 di Kelly Oubre. Utah perde in casa con New Orleans guidata dai 60 della coppia Holiday-Randle, Sacramento tiene il passo battendo New York. Successi casalinghi per Brooklyn su Dallas e per Miami su Atlanta, con super sfida tra Dwyane Wade e Vince Carter

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TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

Phoenix Suns-Milwaukee Bucks 114-105

L’ultima partita di una lunga trasferta può sempre regalare sorprese. Lo hanno scoperto a loro spese i Milwaukee Bucks, che pur forti del miglior record della NBA sono andati a perdere sul campo di quella con il peggiore, facendosi sorprendere nell’ultimo quarto. I padroni di casa hanno infatti rimontato dieci lunghezze di svantaggio grazie ai 27 punti con 13 rimbalzi di Kelly Oubre, seguito dai 22 di Devin Booker e i 19+12 di Deandre Ayton, autore anche del canestro del +4 a 35.8 secondi dalla fine. È la prima volta in tutta la stagione che i Bucks perdono due partite consecutive (e anche entrambe le gare contro Phoenix, visto che i loro incroci stagionali sono finiti), senza riuscire a capitalizzare sui 21 punti con 13 rimbalzi di Giannis Antetokounmpo e sui 19 di Malcolm Brogdon, complice un pessimo 36.8% al tiro di squadra. "Pare incredibile che abbiamo perso due volte contro Phoenix, ma hanno giocato meglio di noi" ha ammesso Antetokounmpo, mentre Brogdon ha dichiarato: "Non li abbiamo presi sul serio come avremmo dovuto". Comincia con una sconfitta anche l’avventura di Pau Gasol con Milwaukee, rimasto in campo per cinque minuti nei quali non è andato a segno, mentre sono stati sette i suoi compagni sopra la doppia cifra tra cui un Ersan Ilyasova da 11 punti e 10 rimbalzi. 

Utah Jazz-New Orleans Pelicans 112-115

Anche a Salt Lake City una rimonta è andata a buon fine, anche se non è andata in favore dei padroni di casa. I New Orleans Pelicans infatti hanno vinto la loro terza partita consecutiva rimontando nell’ultimo quarto grazie a un parziale da 22-2 guidato dai 30 punti a testa di Julius Randle e Jrue Holiday, andando a +6 sul 111-105 nonostante Anthony Davis (15+11) fosse stato messo in panchina come sempre dopo il terzo quarto. I Jazz hanno risposto con un contro-parziale che li ha visti andare anche in vantaggio con un canestro di Donovan Mitchell — uno dei quattro giocatori con almeno 19 punti insieme al 19+19 di Rudy Gobert e i 20 a testa di Jae Crowder e Kyle Korver —, ma poi Elfrid Payton ha realizzato la giocata decisiva della gara. Dopo un errore di Jrue Holiday, la guardia è andata a rubare un rimbalzo che era già nelle mani di Joe Ingles, convertendo un sottomano che ha dato ai suoi il vantaggio definitivo, confermato poi dall’ultimo errore di Mitchell e da due liberi di Randle per chiudere la sfida. Da segnalare che sull'ultima rimessa dei Jazz con la possibilità per pareggiarla Anthony Davis è stato rimesso in campo... solo per disturbare la rimessa con le sue braccia lunghissime. Tocca fare di necessità virtù.

Sacramento Kings-New York Knicks 115-108

Sacramento sbriga la pratica Knicks senza troppi problemi grazie a un super Buddy Hield (28 punti con anche 7 assist e 6 rimbalzi) e alla miglior gara di Harrison Barnes in maglia Kings, chiusa con 22 punti e 10 rimbalzi. I padroni di casa ne hanno 17 anche da Harry Giles dalla panchina, espulso però a cinque minuti dalla fine per una gomitata a Kornet. New York perde la 22^ gara delle ultime 25 disputate e viene matematicamente eliminata dai playoff, nonostante i 29 punti in 30 minuti di Alonzo Trier e i 18 di Dennis Smith Jr.: nella Grande Mela attenzione e speranze sono rivolte già al Draft, mentre Sacramento va corsa su San Antonio (tre gare davanti) per sperare ancora nella post-season.

Brooklyn Nets-Dallas Mavericks 127-88

Una vittoria facile era quello che serviva ai Nets per cancellare un periodo negativo della stagione, ma neanche loro si potevano aspettare che sarebbe stata così facile. I 39 punti di scarto dati ai Dallas Mavericks, infatti, rappresentano un record casalingo da quando i Nets si sono trasferiti a Brooklyn nel 2012, arrivando a toccare anche le 44 lunghezze di vantaggio. Merito dei sei giocatori in doppia cifra guidati 22 punti di DeMarre Carroll e dai 19 di Rodions Kurucs, in una serata in cui Caris LeVert (18 punti) è uscito dalla panchina insieme a Spencer Dinwiddie (16) dando una mano alla second unit piuttosto che partire in quintetto come aveva fatto dal suo rientro in poi. Per Dallas una partita decisamente da cancellare, arrivando alla settima sconfitta nelle ultime otto gare nonostante i 20 punti di Dwight Powell e i 16 di Luka Doncic (autore di un incredibile canestro da oltre metà campo a fine primo tempo), con la ripresa che si è velocemente trasformata in un lungo tributo per Dirk Nowitzki. Il tedesco ha sbagliato i primi nove tiri tentati e ha poi chiuso con 2/13 dal campo, pur venendo sommerso dall’affetto del pubblico di Brooklyn che fischiava i suoi compagni quando tiravano al posto suo. “Apprezzo molto tutto questo e mi diverte, ma mi diverte un po’ di più vincere” il laconico commento del tedesco. Chissà che rimanendo un anno in più nella lega non possa raccogliere qualche successo maggiore, visto il rientro — previsto per la prossima stagione — di Kristaps Porzingis.

Miami Heat-Atlanta Hawks 114-113

In maniera meno spettacolare rispetto al buzzer beater contro Golden State, ma ancora una volta è Dwyane Wade il volto in copertina della vittoria dei Miami heat. Con 14 dei suoi 23 punti segnati nel solo ultimo quarto, la leggenda degli Heat ha propiziato il terzo successo consecutivo in casa dei suoi (un massimo stagionale) superando gli Atlanta Hawks, che avevano vinto le precedenti tre sfide. “Sta giocando da manuale della Hall of Fame, sicuramente la miglior pallacanestro della sua stagione” lo ha incensato coach Spoelstra, che ha ringraziato i suoi tre canestri in fila che hanno dato il la a un parziale decisivo da 12-2. Wade ha anche registrato la sua stoppata numero 1.052 in carriera playoff inclusi, diventando la guardia con il maggior numero di stoppate superando Michael Jordan (che, per la verità, mantiene il record in regular season con 893 contro le 877 di Wade). “In ogni caso, è piuttosto figo” ha commentato lui, accompagnato dai 19 punti di Josh Richardson e dai 18 di Justise Winslow per agganciare Charlotte al nono posto nella Eastern Conference. Da segnalare che in questa sfida arrivata direttamente dal 2005 il miglior realizzatore degli Hawks è stato il 42enne Vince Carter, autore di 21 punti (tutti realizzati con i piedi oltre l’arco tirando 7/11 da tre) per guidare i suoi giovani compagni ad una rimonta che però non si è concretizzata.