Il n°21 di Philadelphia chiude con 37 punti, 22 rimbalzi e la stoppata decisiva la sfida tesa e sempre particolare contro Boston. Espulso Marcus Smart dopo aver dato uno spintone al lungo camerunense: i Celtics perdono per la prima volta contro i 76ers restano al 5° posto
Philadelphia 76ers-Boston Celtics 118-115
Il dominio negli ultimi cinque anni dei Celtics contro i Sixers è stato frustrante per Philadelphia, un ostacolo spesso insormontabile per la squadra della Pennsylvania; battuta in 17 degli ultimi 20 incroci, serie playoff inclusa. Un disastro, ma nel momento di massima necessità, quello in cui in ballo c’era il terzo posto a Est e un piazzamento fondamentale tra tre settimane in vista della post-season, è venuto fuori il vero leader dei padroni di casa. Joel Embiid, tenuto a riposo 24 ore prima contro Charlotte, spazza via Boston in una partita da 37 punti e 22 rimbalzi complessivi, conclusa con una decisiva stoppata su Kyrie Irving a 30 secondi dal termine che chiude i conti in favore dei padroni di casa. “È stato dominante, ha dimostrato a tutti quanto contasse per lui questa gara. Rispetto la sua tenacia”, commenta coach Brown, mentre Irving - autore di 36 punti e nove rimbalzi - non può che prenderne atto: “Ho pensato di averlo battuto dal palleggio, è invece… stoppata pulita, perfetta. Grande giocata”. I Sixers evitano così il cappotto stagionale, vincenti in un finale combattuto in cui a lasciare il segno è soprattutto Jimmy Butler: l’ex Minnesota segna 15 dei 22 punti complessivi nel quarto periodo, compreso il jumper dall’angolo a meno di cinque secondi dalla sirena. Un bersaglio accompagnato con tutto il corpo, restando poi lì fermo a guardare il pallone che trova il fondo della retina, con tutto il Wells Fargo Center che esplode di gioia attorno a lui. Un canestro che vale la sesta vittoria in fila per Philadelphia, a questo punto sempre più terza forza a Est. Indiana quarta è indietro di tre partite, quattro invece quelle di margine su Boston. La stessa distanza che c’è tra Philadelphia e il secondo posto di Toronto, per intenderci. E dopo questa vittoria sembra essere giunto il momento per i Sixers di iniziare a guardare in avanti.
L’espulsione di Marcus Smart cambia l’inerzia della sfida
Una gara come al solito sempre più tesa del solito quando sul parquet si incrociano queste due squadre, in cui ci vuole davvero poco per perdere le staffe. Lo dimostra Marcus Smart ad esempio, che a inizio ripresa perde completamente il controllo dopo un blocco di Embiid su di lui, saltando alle spalle del lungo n°21 dei Sixers e spintonandolo a due mani da dietro. L’avversario finisce sdraiato sul parquet e quando prova a rialzarsi per farsi giustizia da solo, sono in tanti a doverlo fermare prima che la situazione degeneri. La vendetta Embiid se la prende sul parquet, piazzando un 8-0 di parziale dopo quel colpo subito tutto firmato da lui, mentre Smart è già negli spogliatoi a rimurginare sull’accaduto. I punti del camerunense sono quelli che riportano in singola cifra lo svantaggio dei Sixers e che col senno di poi cambiano l’inerzia di una gara dominata da Boston per buona parte del primo tempo – toccando anche le 15 lunghezze di vantaggio. Un gigante contro cui i Celtics non hanno potuto opporre Aron Baynes, il giocatore fisicamente più attrezzato e fuori a causa di un problema alla caviglia sinistra; indisponibile assieme a Gordon Hayward (per lui protocollo NBA da seguire dopo il colpo alla testa contro Atlanta). Alla sirena finale sono 22 i punti di Al Horford in casa Celtics, accompagnati dai 20 in uscita dalla panchina di Terry Rozier. Il n°12 di Boston era stato uno dei protagonisti che aveva infiammato la vigilia del match, rispondendo alle domande dei tifosi prima attaccandone uno dei Sixers (“Non ci battete da quando con voi giocava Allen Iverson”) e poi definendo “Lame” in una sola parole Embiid. Zoppo, zoppicante, facendo chiaro riferimento alle precarie condizioni fisiche dell’avversario. La risposta del n°21 è arrivata pochi minuti dopo il successo, postando sui social la solita foto con una particolare geo-localizzazione: “Una grande vittoria”, condiviso da Lametown. Ogni riferimento a Rozier non è puramente casuale.