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NBA, Danilo Gallinari sempre più decisivo: 27 punti e Cavaliers battuti

NBA

Il n°8 azzurro è ancora una volta il miglior realizzatore dei Clippers, che in Ohio conquistano il nono successo nelle ultime dieci gare e il momentaneo sesto posto a Ovest al pari di OKC

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Cleveland Cavaliers-L.A. Clippers 108-110

Più complicata del previsto, ma pur sempre di una vittoria si tratta. La tripla decisiva e del possibile successo di Jordan Clarkson infatti non trova il fondo della retina e così i Clippers possono festeggiare l’ennesimo successo di un mese di marzo da incorniciare. “Avremmo dovuto commettere fallo sull’ultima azione, ma non lo abbiamo fatto. Siamo semplicemente stati fortunati che il tiro non abbia trovato il fondo della retina”, sottolinea Doc Rivers, comunque soddisfatto del nono successo nelle dieci partite disputate dalla squadra di L.A. nell’ultimo mese. Merito come al solito di un convincente Danilo Gallinari, sempre più riferimento di una squadra che ha costruito una dimensione perfetta attorno al n°8 azzurro: per lui sono 27 punti – 11 dei quali arrivati nel primo quarto, fondamentali per tenere a galla i Clippers travolti dai 40 punti realizzati dai Cavaliers volati sul +15 dopo 12 minuti – con 11/15 al tiro, praticamente perfetto con i piedi dentro l’arco e con un +10 di plus/minus, secondo soltanto al +12 di Landry Shamet (altro titolare in doppia cifra con i suoi 13 punti). Dalla panchina Lou Williams ne aggiunge 15 con 16 tiri, mentre Montrezl Harrell chiude con 14 e cinque rimbalzi. Ai Cavaliers resta il rimpianto per una gara che poteva diventare il quinto successo in fila casalingo per Cleveland: “Avevo visto il pallone dentro, succede che non si riesca a segnare. Fa parte del gioco, ma quello era un tiro che dovevo prendere”, sottolinea Clarkson, che chiude con 20 punti in uscita dalla panchina, a cui si aggiungono i 22 e otto rimbalzi di Kevin Love e i 20 di Collin Sexton. Il rookie dei Cavs è una delle poche note liete di questa stagione in Ohio: dopo un avvio dire regular season complicato, Sexton ha trovato continuità di rendimento, mettendo in mostra tutte le sue doti. Contro i Clippers, nonostante i 20 punti, ha interrotto una striscia di sette gare in fila oltre quota 23 – l’ultimo rookie a riuscirci era stato Tim Duncan nel 1998. Qualcosa da cui a Cleveland sperano di poter ripartire.