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NBA, risultati della notte: buzzer beater da metà campo di Jeremy Lamb, Warriors primi

NBA

La guardia degli Charlotte Hornets segna il canestro più assurdo dell’anno da oltre metà campo, dando ai suoi una vittoria insperata. Il crollo di Denver a Indianapolis riconsegna il primo posto a Golden State, vincente contro Detroit. Harden guida Houston al successo, i Lakers ritrovano la vittoria con la tripla doppia di LeBron James

FAVOLOSO ALDRIDGE, 48 PUNTI A BOSTON

VIDEO. TUTTI GLI HIGHLIGHTS

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Toronto Raptors-Charlotte Hornets 114-115

Nel primo weekend della March Madness, la giocata più assurda non è arrivata nel Torneo della NCAA ma bensì dal Canada, e il protagonista è Jeremy Lamb. La guardia degli Charlotte Hornets ha segnato uno dei buzzer beater più incredibili degli ultimi anni (vedere per credere) segnando da oltre metà campo per dare ai suoi una vittoria insperata su uno dei campi più difficili della NBA. Una “tabellata” su cui ha influito in maniera pesante la Dea Bendata, visto che si tratta solamente del secondo canestro della vittoria da oltre metà campo negli ultimi vent’anni, con solamente quello di Tyreke Evans nel dicembre 2010 ad essere stato segnato da più lontano (circa 15 metri contro i 14 e mezzo di Lamb, che ha trovato l’appoggio del tabellone). “È una sensazione bellissima: abbiamo combattuto per tutta la partita, tutti hanno dato la loro mano” ha detto l’eroe di serata, uno dei sette giocatori in doppia cifra guidati dai 20 di Dwayne Bacon e dalla doppia doppia da 15+13 di Kemba Walker (che però ha tirato 3/17 dal campo). Ai Raptors rimane il rammarico di veder sfumare in questa maniera una vittoria già praticamente conquistata con la doppia giocata di Kawhi Leonard, che prima ha segnato il canestro del sorpasso a 44 secondi dalla fine e poi ha stoppato Walker in difesa. Il suo errore a meno di 6 secondi dalla fine ha però lasciato uno spiraglio a Lamb che ha sganciato “una bomba contestata”, come l’ha definita il suo allenatore James Borrego. Le ultime due vittorie arrivate in maniera rocambolesca mantengono gli Hornets a due partite di distanza dall’ottavo posto a Est, anche se c’è da sorpassare la concorrenza di Orlando per rimontare Miami.

Indiana Pacers-Denver Nuggets 124-88

Vittoria maiuscola dei Pacers, che pongono fine a una striscia di quattro sconfitte consecutive nel migliore dei modi e contro un avversario di primissimo livello. I Nuggets vengono travolti a Indianapolis sin dalla palla a due, in modo particolare da un ispirato Bojan Bogdanovic da 35 punti in 26 minuti — raccolti tirando 13/16 dal campo, 5/6 dall’arco, sei rimbalzi e un impatto da protagonista nel parziale da 35-23 che nella seconda frazione spacca in due la sfida. Denver non segna mai e sprofonda via via prima sotto i 20 punti di margine, che poi diventano 30 e toccano le 40 lunghezze nel finale — sintomo di come i Nuggets abbandonino la contesa ben prima della sirena, incassando così la peggior sconfitta in una regular season finora da incorniciare. Nikola Jokic chiude con 19 punti, 11 rimbalzi e 8 assist; uno dei pochissimi a salvarsi in una partita dal sapore di disfatta. Dall’altra parte doppia doppia da 15+13 per Domantas Sabonis in uscita dalla panchina, che fa il paio con i 17 e 11 rimbalzi di Myles Turner — fondamentale per Indiana che festeggia così l’aritmetica qualificazione ai playoff e mantiene Boston a distanza dal quarto posto a Est.

Golden State Warriors-Detroit Pistons 121-114

In un colpo solo i campioni in carica hanno ritrovato Steph Curry e primo posto a Ovest, complice la sconfitta di Denver a Indianapolis. Ed è bastato il ritorno in campo del numero 30 (a cui era stata data una serata libera contro Dallas) per rimettere a posto tutto, con il due volte MVP che ha segnato 26 punti e il suo Splash Brother Klay Thompson ad aggiungerne 24 per avere ragione dei Detroit Pistons. Kevin Durant non ha avuto bisogno di mettere le marce alte chiudendo con 14 punti e 11 assist, seguito dai 14 con 8 passaggi vincenti di Draymond Green per riprendersi mezza partita di vantaggio sui Nuggets e raggiungere quota 50 vittorie in stagione (la sesta in fila, record di franchigia). Nonostante i 24 punti di Blake Griffin e i 20 di Luke Kennard, i Pistons con questa sconfitta scivolano invece al settimo posto a Est, che darebbe loro una serie molto affascinante con i Toronto Raptors, visti i trascorsi di coach Dwane Casey con la squadra canadese. Da segnalare la consegna dell’anello di campione 2018 a Zaza Pachulia, alla sua unica visita stagionale in casa dei suoi ex compagni.

New Orleans Pelicans-Houston Rockets 90-113

Quando la partita è tirata e c’è bisogno di uno sforzo extra, James Harden sa sempre farsi trovare pronto per salire di livello – come successo solo due giorni fa con i 61 punti rifilati ai San Antonio Spurs. Ma se il resto della squadra gira bene, il Barba è ben contento di “limitarsi” a 28 punti in 29 minuti, come capitato nel successo in casa dei New Orleans Pelicans. Merito non solo dei vari Eric Gordon (18 punti) o Chris Paul (10+13 assist), ma anche dei contributi dalla panchina di Danuel House (14) e Kenneth Faried (11+11) per dare al candidato MVP un po’ di meritato riposo. Riposo imposto invece a Anthony Davis, tenuto in campo per i soliti 21 minuti in cui ha confezionato una doppia doppia da 12+10 in una partita in cui i Pelicans non sono mai stati avanti, perdendo per l’ottava volta nelle ultime nove gare. Difficile rimanere in gara quando gli avversari segnano 21 triple, toccando anche il massimo vantaggio sul +28.

Los Angeles Lakers-Sacramento Kings 111-106

Mentre le voci sul prossimo allenatore dei Lakers hanno già cominciato a circolare, i gialloviola hanno una stagione da chiudere quantomeno in maniera dignitosa. E contro i Sacramento Kings sono riusciti a interrompere una striscia di cinque sconfitte consecutive, ritrovando il successo grazie alla tripla doppia da 29 punti, 11 rimbalzi e 11 assist di LeBron James e al super terzo quarto di Kyle Kuzma. Il giovane lungo dei gialloviola ha infatti segnato 21 dei suoi 29 punti solo in quella frazione, travolgendo i Kings che erano in back-to-back arrivando dalla vittoria contro Phoenix. Da segnalare anche la doppia doppia da 17+14 di JaVale McGee, elogiato da LeBron per il suo lavoro difensivo nel tenere gli avversari al 39% dal campo e solamente a 12/25 all’interno dell’area. Per i Kings ci sono i 25 punti con 11 rimbalzi di Marvin Bagley, che nelle ultime partite verrà utilizzato di più come centro da coach Joerger, ma dopo essere rientrati a -2 con una tripla di Bogdanovic sono stati tenuti lontani da quattro liberi di James, che ha chiuso l’ultima frazione con 12 punti e 3 assist per i compagni.