Dopo la pessima prestazione di gara-3, i Golden State Warriors attendono un ritorno ai suoi livelli di Steph Curry per portarsi sul 3-1 e chiudere virtualmente la serie contro Houston. I Rockets però non partono battuti, anche se devono trovare il modo di arginare uno scatenato Kevin Durant
Gara-4 in diretta su Sky Sport NBA a partire dalle 3.30 e in replica martedì con commento di Alessandro Mamoli e Davide Pessina
La storia dopo gara-3 in casa Golden State Warriors non poteva che essere la brutta prestazione di Steph Curry. Il due volte MVP ha infatti disputato probabilmente la peggior partita della sua stagione, chiudendo con 17 punti e 7/23 al tiro aggiungendo anche l’imbarazzo della schiacciata sbagliata sull’ultimo possesso della partita, “ciliegina” di una torta decisamente indigesta per lui e per la sua squadra. Quello che rende i playoff così speciali è il fatto che nel giro di due giorni Curry ha già la possibilità di rifarsi, a cominciare da gara-4 prevista questa notte alle 3.30 in diretta su Sky Sport NBA (repliche con commento di Alessandro Mamoli e Davide Pessina nella giornata di martedì). E da un tiratore del livello di Curry ci si può aspettare solamente una cosa: lo stesso identico approccio alla partita sempre tenuto in questi anni. “Steph ha trovato un bell’equilibrio tra la critica di se stesso e la capacità di guardare avanti nella vita” ha detto il suo compagno di squadra Draymond Green. “È uno dei motivi per cui è il tiratore che è. Chi ha giocato a basket sa che la cosa più difficile è sbagliare dei tiri e continuare a tirare. La tua fiducia vacilla, cominci a pensare troppo. Steph invece ne può sbagliare quattro in fila e prendersi un tiro pazzo da 10 metri al quinto. Non so se sia bene o un male, ma con lui funziona. So che è arrabbiato con se stesso e questo è un bene per noi: giocherà con più aggressività, e a noi piace quando è aggressivo”.
Kerr: "Non c’è bisogno di dirgli niente, il suo approccio è sempre giusto"
Anche coach Steve Kerr ha espresso la sua incondizionata fiducia nel playmaker, quasi dando per scontato un ritorno ai suoi livelli per gara-4: “Come risponde dopo una brutta partita? Di solito con una grande prestazione” ha detto rapidamente l’allenatore tre volte campione NBA. “Lui non cambia mai l’approccio: è sempre molto, molto competitivo e concentrato, al massimo si arrabbia un pochino di più. Poi scende in campo con la testa giusta e con la voglia di lottare, che è quello che ci aspettiamo”. Una fiducia tale che ha portato coach Kerr a non cercare neanche un approccio differente nei confronti della sua stella, almeno per quello che ha voluto comunicare alla stampa: “Ci conosciamo da talmente tanto tempo che non ho bisogno di chiedergli un incontro privato nel mio ufficio. Parliamo e basta quando capita. Non c’è niente di programmato. Il mio compito in quanto allenatore è di aiutare i giocatori ad avere successo, dare loro un’idea su cosa possono fare per avere un impatto in un’area o in un’altra. Ma sono conversazioni che avvengono continuamente”.
Golden State si affida a Durant immarcabile
A rendere più facile digerire la brutta prestazione di Curry (almeno per i Golden State Warriors) c’è il livello assolutamente incredibile che sta tenendo Kevin Durant in questi playoff, nei quali sta viaggiando a oltre 35 punti di media con il 51.5% dal campo. “Neanche io riesco a capire bene cosa sta facendo” ha scherzato Draymond Green. “È meraviglioso avere un’opzione del genere, un giocatore a ci dare la palla per poi levarsi di torno il più in fretta possibile. Per noi è un bene che possa prendere il controllo di una partita come ha fatto nel terzo quarto di gara-3 [17 punti nella frazione, ndr], perché non c’è molto che una difesa possa fare. Per questo non so davvero dirvi cosa sta facendo: segna ogni volta che vuole”. Al di là delle percentuali di Curry attese a un ritorno alla normalità, probabilmente è questo il problema più grande per gli Houston Rockets: cercare di limitare un Durant più immarcabile che mai. Questa notte a partire dalle 3.30 in diretta su Sky Sport NBA scopriremo se ne saranno in grado.