Per la prima volta nella storia della Lega due fratelli si sfideranno per conquistare l'accesso alle finali NBA: "Comunque vada sarà un successo in casa Curry", sottolineano mamma Sonya e papà Dell, che si godranno il testa a testa in prima fila
La vittoria in gara-6 conquistata dagli Warriors a Houston aveva sciolto ogni dubbio: niente doppia gara-7 consecutiva, con l’obbligo di dover scegliere, di doversi dividere per seguire entrambi i figli. Sonya e Dell Curry infatti hanno proseguito insieme – come ormai succede sistematicamente da un mese a questa parte – verso Denver, presenti sugli spalti del Pepsi Center per seguire il loro piccolo Seth impegnato in una sfida delicatissima in trasferta. Una vittoria festeggiata come un titolo NBA, anche perché dalla prossima partita tra 48 ore sarà difficile decidere da che parte stare: per la prima volta nella storia NBA infatti due fratelli si sfideranno in una finale di Conference. Steph da una parte con Golden State, Seth dall’altra in uscita dalla panchina con Portland. I due genitori finalmente potranno smetterla di fare su e giù lungo la West Coast: “È un sogno che diventa realtà per entrambi – racconta il giocatore dei Blazers, a margine di una vittoria soffertissima e cruciale a Denver – è una prima volta non solo per noi, ma nella storia della Lega. Sarà molto divertente per la nostra famiglia godersi lo spettacolo: non vedo l’ora di iniziare”. Il record dei precedenti incroci non è ben augurante, con Steph vincitore in sette delle nove sfide in carriera. Ma i due successi del n°31 di Portland sono entrambi arrivati in questa stagione. “Sarà molto divertente da seguire – sottolinea mamma Sonya – dal nostro punto di vista è una benedizione poter vedere entrambi competere a un livello così alto, giocarsi l’accesso alle finali. Non lo avrei mai immaginato. Uno dei due sarà costretto a tornare a casa, ma andremo poi tutti insieme a seguire l’ultima serie assieme”. Non importa il risultato insomma, la famiglia Curry vincerà in ogni caso.
Una sfida da ricordare sfiorata anche dalla famiglia Gasol
Nonostante l’ostentata tranquillità, Seth Curry sa bene che sua madre potrebbe ritrovarsi in forte difficoltà: “So che lei sarà molto stressata, mio padre invece è sempre stato una persona calma. Adesso sarà felice ed è giusto che sia così, il bello è ora, potersi godere un momento di gloria del genere per entrambi. Ancora però non si vede il lato oscuro della questione: il fatto che uno dei due sarà costretto a fermarsi a pochi passi dal traguardo”. Una sensazione che Seth non ha ancora provato in vita sua, alla prima partecipazione alla post-season dopo quattro anni di rodaggio in NBA. Tolta gara-3 contro i Thunder a Oklahoma City, i suoi genitori ci sono sempre stati per lui sugli spalti. E Dell è felice di poter finalmente tirare il fiato: “Abbiamo accumulato un bel po’ di chilometri: per questo siamo felici di poter rendere più snella la nostra tabella di marcia. È un’esperienza nuova per tutti e so già che mi chiederete per chi farò il tifo: lancio una monetina prima di ogni partita per scegliere la squadra da sostenere”. Una situazione mai vista prima e che poteva replicarsi anche a Est, dove i Toronto Raptors di Marc Gasol hanno conquistato all’ultimo respiro l’accesso alle finali di Conference grazie al canestro di Kawhi Leonard. La sfida sarà contro i Bucks, che nelle ultime settimane prima dei playoff hanno aggiunto al roster anche Pau Gasol: una sfida in salsa catalana saltata perché la squadra del Wisconsin ha deciso di non metterlo in lista per i playoff. Almeno a casa Gasol non avranno dubbi: fare il tifo per i Raptors non offenderà nessuno.