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Playoff NBA, come Golden State sta limitando Damian Lillard

NBA

I Portland Trail Blazers hanno bisogno del miglior Damian Lillard possibile per riaprire la serie contro Golden State, ma la difesa dei campioni in carica lo ha limitato nelle prime due partite

Portland-Golden State Gara-3 in diretta su Sky Sport NBA alle 3.00 con commento live di Flavio Tranquillo e Matteo Soragna

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Sotto 0-2 contro i campioni in carica, per i Portland Trail Blazers gara-3 è già una gara senza ritorno. Perdere significherebbe concedere quattro match point agli avversari, una situazione da cui mai nessuna squadra nella storia della NBA ha recuperato; vincere, al contrario, restituirebbe un po’ di speranza e riaprirebbe un minimo la serie, apparecchiandola per una tesissima gara-4 da affrontare in casa. Ma oltre al pubblico del Moda Center, i Blazers questa notte – in diretta su Sky Sport NBA alle 3.00 con commento di Flavio Tranquillo e Matteo Soragna – avranno bisogno del miglior Damian Lillard possibile, quello che non si è visto nei primi due episodi della serie. E il merito, più che altro, va dato alla difesa degli Warriors, che gli sta riservando attenzioni viste raramente negli ultimi anni a un singolo avversario. Come scritto da ESPN, Golden State fino a questo momento sta riuscendo a negare l’area al numero 0 dei Blazers: Lillard ha segnato un solo canestro nel pitturato in due partite e mandato a segno un totale di tre tiri dentro l’arco per soli 6 punti, ben al di sotto degli 11 di media tenuti durante la regular season. La difesa straordinaria dei vari Klay Thompson e Andre Iguodala e gli aiuti di un Draymond Green che non gli stacca mai gli occhi di dosso in perenne modalità “QB Spy” lo hanno tenuto a soli tre tiri tentati negli ultimi due metri di campo, quando durante la stagione ne provava 6.5 a partita. Di fatto, Golden State ha concesso a Lillard solamente i tiri da tre punti – o meglio, non appena Lillard ha avuto a disposizione una tripla con un minimo di spazio se la è presa, e pur tenendo un eccellente 41.2% con i piedi dietro l’arco, sta comunque tirando da una distanza media di 8.8 metri – decisamente tanto anche per uno straordinario tiratore come lui.

I blitz degli Warriors e la stanchezza di Dame

Ad aggiungersi alle difficoltà di Lillard c’è anche lo schema difensivo estremamente aggressivo che gli Warriors stanno utilizzando contro di lui. Di fatto coach Steve Kerr sta somministrando la stessa medicina che le squadre avversarie provano contro Steph Curry, raddoppiando e blitzando continuamente Lillard su tutti i pick and roll, costringendolo a cedere il pallone e accettando il tre-contro-quattro in difesa pur di togliergli la palla dalle mani. Una soluzione tattica che ci si può permettere quando si ha una linea “secondaria” guidata da un genio della difesa come Green, per non parlare di un difensore sulla palla come Thompson che sta tenendo il numero 0 a soli 12.1 punti su 100 possessi nelle 66 azioni in cui si sono ritrovati l’uno contro l’altro. Per capire quanto sia strepitoso il lavoro di Thompson, basti pensare che in regular season i punti per 100 possessi di Dame erano 34.5, ben 22.4 in più rispetto a quelli di questa serie. Questa aggressività in difesa finisce per sfinire Lillard, che sta viaggiando a 40 minuti di media da quando sono cominciati i playoff, giocando la bellezza di nove partite di playoff negli ultimi 18 giorni – complice il calendario fittissimo delle finali di conference. Non è un caso che questo tipo di difesa, utilizzato anche da Oklahoma City e Denver nei turni precedenti, non abbia avuto gli stessi risultati - un po' per la superiore qualità della difesa di Golden State, e un po' anche per il tassametro sul fisico di Lillard.

L’aggiustamento di Portland: sfruttare gli spazi creati da Lillard

A questo punto, diventa fondamentale per coach Terry Stotts trovare degli aggiustamenti per liberare il proprio playmaker o quantomeno sfruttare le attenzioni che riceve dalla difesa di Golden State per punirla. Innanzitutto con C.J. McCollum, che dovrà mantenere il livello visto nel primo tempo di gara-2 lungo tutto l’arco dei 48 minuti per sopperire anche al deficit offensivo del suo compagno di backcourt. Ma anche gli altri dovranno salire di livello, attaccando con più precisione i 4 contro 3 che verranno a crearsi: nel secondo tempo coach Stotts ha provato a mandare Evan Turner a bloccare su Lillard, mettendo nelle sue mani i palloni da gestire in sovrannumero per creare tiri migliori rispetto a quanto potessero fare i vari Meyers Leonard, Enes Kanter o Zach Collins. I tempi di uscita del pallone dalle mani di Lillard, poi, dovranno essere perfetti, cosa che non è successa specialmente nel secondo tempo di gara-2, dando il via al super parziale di Golden State. Battere i campioni in carica anche senza Kevin Durant non è per niente semplice, ma se Portland vuole tenere aperta questa serie, non ha alternative se non vincere le prossime due gare.