Il n°9 degli Warriors è uscito zoppicando dal campo a meno di due minuti dalla sirena finale dopo un canestro in avvicinamento e un appoggio sul parquet che sembrava senza conseguenze. Un ulteriore problema che Golden State dovrà affrontare
Un minuto e 55 secondi alla sirena, la disfatta per gli Warriors in gara-1 è ormai inevitabile. Klay Thompson si è visto fischiare contro un fallo tecnico e i canestri siglati da Golden State non servono ad altro che a ballare a cavallo di una doppia cifra di svantaggio, diventata ormai anche quella stilistica del quarto periodo che i bi-campioni in carica hanno trascorso costantemente a inseguire invano gli avversari. Iniziare in questo modo una serie di finale così complicata è già di per sé una pessima notizia, se non fosse che Steve Kerr e tutto lo staff sono costretti a preoccuparsi anche di altro: a 115 secondi dal termine infatti Andre Iguodala è costretto ad alzare bandiera bianca. Un canestro avvicinandosi al ferro, la ricaduta a terra e poi quella teorica al polpaccio che inizia a mordere come accaduto dopo gara-3. La paura è che il dolore sia di nuovo quello, che la diagnosi costringa il n°9 Warriors a fermarsi. Ipotesi balenate nella testa di molti, vedendolo uscire zoppicante dal parquet, anche se Steve Kerr ai microfoni dei cronisti nel post-partita ha rassicurato tutti: “Penso che sia ok, avremo ulteriori aggiornamenti nel corso della prossima mattinata”. Non una grande prestazione quella di Iguodala, che ha chiuso con soli sei punti a referto in 29 minuti e un eloquente 0/4 dall’arco che spiega alla perfezione l’incapacità del n°9 di sfruttare l’ampio spazio sul perimetro lasciato da avversari impegnati a correre dietro a Steph Curry. Iguodala non ha trovato il fondo con i suoi ultimi 11 tentativi da lontano, con l'ultimo bersaglio risalente alla partita da cinque canestri pesanti contro Houston in semifinale a Ovest. Grande protagonista in attacco in quel caso e a protezione del ferro successivamente contro Damian Lillard, l'assenza prolungata del n°9 potrebbe mettere seriamente in crisi scelta e rotazione dei bi-campioni in carica, anche se il diretto interessato ci ha tenuto a tranquillizzare tutti: "Starò bene", è stato il suo commento prima di prendere la strada verso l'hotel. Il riposo al momento è davvero necessario, per tutti.