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Finals NBA: gli Warriors giocano l'ultima alla Oracle Arena per Oakland e per Durant

NBA

In occasione dell’ultima partita NBA della storia di Golden State alla Oracle Arena, i bi-campioni in carica hanno lanciato lo slogan “For Oakland”, in cui la parole spezzata mette in evidenza la K e la D, sottolineando come gli Warriors scenderanno sul parquet anche per ricordare il loro compagno infortunato gravemente in gara-5

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Quinn Cook è uno dei primi a scendere sul parquet, due ore abbondanti prima della palla a due a scaldare il suo tiro da lontano (l’arma a cui gli Warriors si affidano per allungare la serie). Pantaloncino largo, comodo per mettere in moto i muscoli, e maglietta bianca: sulla schiena c’è stampato il n°35 e il nome che viene subito alla mente di molti da associare a quelle cifre. Kevin Durant, il grande assente, ma ricorrente in tutto ciò che veste a festa la Oracle Arena per l’ultima partita NBA nella storia del palazzetto più vecchio dell’intera Lega ancora aperto per poche ore. Golden State rende così omaggio al pubblico di Oakland, quello che ha accompagnato la squadra per oltre 40 anni. La squadra si sposta soltanto otto miglia più in là, a San Francisco, ma per molti sarà un vero e proprio addio a tutto quello che gli Warriors hanno rappresentato per la parte meno nobile e meno sotto i riflettori della Baia. La scelta di giocare con le parole rende bene lo stato d’animo di un intero popolo, della franchigia e dei giocatori di casa: lo slogan scelto è “For Oakland”, con Oak staccato da Land. Perché si parla di territorio e perché messe in fila una sopra l’altra, dall’immagine e dal gioco cromatico diventa evidente il riferimento alle lettere K e D. Si ritorna sempre lì in sostanza: tutti in campo anche per Durant, il carburante motivazionale che ha dato l’opportunità agli Warriors di trovare delle energie e delle risorse inattese in gara-5 dopo il suo infortunio, vincendo una partita secondo molti ormai persa. Una vittoria necessaria per allungare la serie e ritornare alla Oracle Arena ancora una volta, per garantirsi un finale diverso e spettacolare. Per giocarsi l’ultima partita nella storia di un’arena che ha lasciato il segno nella Lega e nella quale purtroppo non avremo più l’opportunità di rivedere in azione Durant.