L'azzurro spera di poter restare a Los Angeles e magari poter convincere - con un piatto di spaghetti - l'MVP delle ultime finali NBA a raggiungerlo in magli Clippers. E poi guarda all'Italia, alla Milano di oggi (con Messina) e a quella di domani (con Gallinari?)
Intervenuto in un talk organizzato dall’Humanitas di Rozzano all’interno del campus dell’università – Nelle mani del Gallo, insieme al responsabile di chirurgia della mano Giorgio Pivato – la stella dei Clippers Danilo Gallinari ha risposto scherzosamente anche ad alcune domande che riguardano il suo futuro, tanto nella NBA che in un ipotetico (ma possibile) ritorno in Italia. Ha iniziato parlando di sé: “Io spero di rimanere a Los Angeles – ha detto – dove nell’ultima stagione abbiamo centrato l’obiettivo dei playoff [eliminati 4-2 al primo turno dai Golden State Warriors, ndr] nonostante nessuno avesse fiducia in noi”. Gallinari – che è titolare di un ultimo anno di contratto a oltre 22 milioni di dollari – potrebbe però essere una pedina di scambio perfetta nel caso ci fosse l’opportunità di arrivare a un free agent tra i più prestigiosi sul mercato, senza intaccare il cap a disposizione. Con gli infortuni a Kevin Durant e Klay Thompson, il nome più prestigioso è quello di Kawhi Leonard, che più volte – già ai tempi di San Antonio – aveva indicato la sua L.A. (dove è nato e cresciuto) come la destinazione preferita. “Sinceramente non credo che la voglia di tornare a casa possa essere più forte dell’ambizione a ripetersi dopo aver vinto il primo titolo nella storia dei Toronto Raptors, un successo che di fatto ha fatto di Leonard una sorta di sindaco non solo della città ma di un’intera nazione, il Canada”, ha dichiarato Gallinari. Che ovviamente specifica: “Si tratta soltanto di una mia sensazione, provando a mettermi nei suoi panni, nulla di più, ma sarei felice i fargli una telefonata per cercare di convincerlo, magari offrendogli anche un piatto di pasta”. Perché l’opzione migliore sarebbe l’arrivo in città di un fenomeno come l’ultimo MVP delle finali NBA al fianco (e non al posto) di Gallinari in maglia Clippers, visto che comunque la squadra di Los Angeles ha ampio spazio di manovra salariale.
Non solo NBA: Milano oggi e Milano domani
Tornato in zona Milano – dopo un po’ di vacanza in Sardegna – ovvio che il n°8 agli ordini di coach Rivers ha avuto parole anche per la sua ex squadra, quell’Olimpia Milano che ha da poco messo sotto contratto un ex NBA come Ettore Messina, per gli ultimi 5 anni assistente allenatore di Gregg Popovich a San Antonio. “Sono convinto sia l'uomo giusto per provare a vincere l'Eurolega, per il palmares e il curriculum che può vantare. Ha già vinto quattro volte la manifestazione, sa come si arriva fino in fondo. Non è che Pianigiani non lo sapesse, sia chiaro: io con Simone ho fatto 7 anni meravigliosi in Nazionale, è un allenatore super, ma allo stesso tempo sono felice per Messina. Ci ha provato nella NBA ma non ha avuto la giusta opportunità [e un ruolo da capo allenatore, che inseguiva, ndr] ma Milano è la piazza giusta al momento giusto". Detta la sua sulla Milano di oggi, poi, Gallinari non rinuncia neppure a tener viva la speranza di quei tifosi meneghini che vorrebbero riabbracciarlo nella squadra che lo ha lanciato ad alto livello: "Non ho mai nascosto che mi piacerebbe tornare anche se mi ritengo ancora relativamente giovane [compierà 31 anni ad agosto, ndr] e quindi vorrei restare ancora qualche anno negli Stati Uniti. Ma indossare nuovamente la maglia dell'Olimpia sarebbe un sogno, speriamo solo che il mio corpo regga". Senza dimenticare che prima, già quest’estate, c’è un Mondiale da disputare con la maglia azzurra. Perché Milano – e l’Italia tutta – sono sempre nel cuore.