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Mercato NBA, i Brooklyn Nets festeggiano con Durant, Irving e Jordan. Delusione Knicks

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Trio di stelle per i Nets che rivoluzionano il loro roster e rilanciano le ambizioni di una squadra già in crescita, a differenza dei Knicks che restano a mani vuoti e devono accontentarsi di Julius Randle e Taj Gibson

MERCATO NBA: TUTTI GLI AFFARI CONCLUSI

KEVIN DURANT PASSA AI BROOKLYN NETS

In una notte che segnerà per i prossimi anni l’intera NBA, con oltre 50 nuovi contratti firmati e tantissime sorprese, non è difficile individuare la squadra regina di questa free agency: i Brooklyn Nets, che in poche ore sono riusciti a mettere in fila uno dopo l’altro dei grandissimi colpi. Il più clamoroso è ovviamente Kevin Durant che, nonostante l’infortunio al tendine d’Achille, era il giocatore più ambito dell’intera Lega assieme a Kawhi Leonard. Un accordo da 164 milioni per i prossimi quattro anni con il n°35 ormai ex-Warriors giunto pochi minuti dopo la conferma dell’arrivo di un altro All-Star di primissimo livello come Kyrie Irving (per lui quadriennale da 141 milioni complessivi). Tra le tante squadre che aveva cercato in tutti i modi di liberare spazio salariale quindi, i Nets sono l’unica (almeno per il momento) a riuscire a raccogliere quanto seminato, mettendo sotto contratto due pezzi da novanta della free agency. Un’occasione da cogliere al volo, che non lascia spazio al rinnovo di D’Angelo Russell e che rilancia in maniera chiara le ambizioni da titolo di una squadra che adesso fa paura a tutto il resto della Lega. Per completare la serata perfetta poi, Brooklyn ha ufficializzato l’arrivo anche di DeAndre Jordan - grande amico di KD e fortemente voluto ai Nets proprio dal nuovo leader dello spogliatoio. Per il centro ex-Knicks quattro anni di contratto a 40 milioni totali. Dieci a stagione, da far entrare all’interno del salary cap dei Nets chiedendo a Durant e Irving un sacrificio di qualche milione a testa (entrambi resteranno al di sotto del massimo salariale): il sintomo di come l’intenzione da parte di tutti sia quella di remare nella stessa direzione, cercando da subito di mettere insieme un gruppo più competitivo possibile.

Knicks, niente offerta a KD: "Crediamo ancora nella nostra strategia"

Per trovare invece la squadra che più di tutte si è ritrovata in difficoltà (per l’ennesima volta) in questa scoppiettante fase iniziale di mercato, non bisogna percorrere molta strada al di là del ponte di Brooklyn. I Knicks infatti, convinti di poter concludere “diversi” colpi eccellenti, si sono ritrovati scippati di Kevin Durant già prima che la free agency iniziasse ufficialmente. Un colpo duro, nonostante la dirigenza di New York abbia fatto trapelare la notizia che non sia mai stata avanzata un'offerta per KD - giocatore complicato da valutare dopo l'infortunio al tendine d'Achille. Nel momento in cui l’annuncio del suo passaggio ai Nets diventava di dominio pubblico, la dirigenza blu-arancio infatti era impegnata a Los Angeles pel concludere la trattativa e mettere sotto contratto Julius Randle (triennale da 63 milioni di dollari). Un buon acquisto, certo, ma non quello che ti permette di sognare e rilanciare una franchigia in difficoltà. Una situazione paradossale quella in casa Knicks, tanto da portare il presidente Steve Mills a rilasciare un comunicato ufficiale in cui spiegare brevemente la posizione della franchigia: “Mentre ci rendiamo conto del fatto che alcuni tifosi possano essere arrabbiati per le notizie arrivate negli ultimi minuti, noi continuiamo a credere nei nostri progetti di ricostruzione di una squadra che possa puntare al titolo in futuro, sia attraverso le scelte al Draft che nel valutare e mettere sotto contratto dei free agent”. Una toppa insomma che non ha fatto altro che allargare il buco già bello grosso, con tanto di ciliegina sulla torta per infastidire ancora di più i fan delusi: per chi infatti sognava non una, ma ben due stelle, è arrivato oltre a Randle anche Taj Gibson (due anni a 20 milioni di dollari). Un'altra firma tutt'altro che esaltante, una di quelle a cui a New York sponda Knicks ormai sono abituati.