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Mercato NBA: Milwaukee rinnova Middleton e Lopez, ma perde Brogdon e Mirotic

NBA

La miglior squadra dell’ultima regular season, certa di mantenere l’MVP Giannis Antetokounmpo, era chiamata ad affrontare una free agency complicata piena di punti interrogativi. E nel giro di poche decine di minuti sono arrivate tutte le risposte

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A Milwaukee sapevano che la deadline di mercato del 30 giugno sarebbe stata decisiva per comprendere meglio il nuovo assetto dei Bucks. Una squadra vincente, la migliore dell’ultima regular season con tanti punti di forza che in Wisconsin avrebbero voluto in tutti i modi trattenere. I tanti contratti in scadenza però hanno costretto la dirigenza a fare delle scelte, partire da alcune prerogative e rinunciare a malincuore ad altri tasselli fondamentali di un puzzle che coach Budenholzer dovrà rimettere assieme dal prossimo autunno. Il giocatore più importante da confermare era certamente Khris Middleton - All-Star nell’ultima stagione, tiratore, difensore e molte altre cose - come dimostrato dal faraonico contratto che Milwaukee ha deciso di concedergli: 178 milioni di dollari totalmente garantiti per i prossimi cinque anni, di gran lunga il più ricco contratto mai sottoscritto da un giocatore NBA selezionato al secondo giro al Draft (chiamato nel 2012 alla n°39). Un accordo che rende Middleton virtualmente uno dei più pagati dell’intera Lega - con il continuo aggiornamento di contratti e offerte, complicato stilare una classifica definitiva. Certo è che i Bucks vogliono puntare su di lui e sulla capacità della squadra di allargare il campo, come dimostra la conferma di Brook Lopez - corteggiato da diverse franchigie negli ultimi giorni, a partire dai Lakers che lo scorso anno non vollero assecondare le sue (minime) richieste. Il fratello di Robin ha così deciso di rimanere in Wisconsin, incassando 52 milioni di dollari nei prossimi quattro anni. La terza conferma poi era già nell'aria, quella di George Hill che meno di 48 ore fa era stato tagliato dai Bucks proprio per riuscire a trovare con lui la formula migliore per far rientrare il suo contratto all'interno del cap di Milwaukee: alla fine è arrivato un accordo da 29 milioni di dollari per le prossime tre stagioni, a dimostrazione del fatto che anche l'ex Cavaliers farà parte del progetto Bucks.

Mirotic sceglie l’Europa, scambio con Indiana per Brogdon

Non tutti però sono riusciti a trovare un accordo per rimanere a Milwaukee. Un altro lungo che ha fatto molto comodo ai Bucks n diversi momenti della stagione ad esempio è stato Nikola Mirotic, congeniale al sistema messo in piedi da Budelholzer sia per dimensioni che per talento perimetrale. Lo spagnolo ha trovato subito il modo di adattarsi all’interno della rotazione, tanto da diventare un free agent appetibile per diverse squadre. E con l’aumento del salary cap e la “richiesta” sul mercato di giocatori di quel tipo, alla fine per Mirotic sono venute fuori offerte da decine di milioni di dollari. Una più delle altre però ha colpito la sua attenzione e sorpreso tutti, anche da questa parte dell’oceano: il contratto da sei anni a cifre spropositate (si parla di 70 milioni di euro complessivi) messi sul piatto dal Barcellona, che polverizzano ogni record e rendono Mirotic il giocatore più pagato nella storia della pallacanestro europea. Un ritorno in patria per lui, un viaggio e un’avventura nuova per Malcolm Brogdon - rookie dell’anno 24 mesi fa, altra ottima chiamata dei Bucks al secondo giro al Draft (uno dei nove giocatori ad aver chiuso una stagione da 50/40/90 nella storia NBA) e diventato oggetto del desiderio di molti. Un giocatore che aveva giustamente intenzione di passare all’incasso in questa sessione di mercato e ceduto via sign-and-trade ai Pacers: Milwaukee ha guadagnato una scelta al primo giro e due al secondo al Draft, Brogdon un quadriennale da 85 milioni e i Pacers il sostituto di Darren Collison che ha deciso di ritirarsi dal basket giocato per dedicarsi alla fede. Ognuno insomma è riuscito, più o meno, a ottenere ciò che sperava.