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Mercato NBA, Phila promette amore eterno (e 170 milioni di dollari) a Ben Simmons

NBA

La franchigia della Pennsylvania e l'agente del giocatore (Rich Paul) hanno raggiunto l'accordo su un'estensione contrattuale che partirà nel 2020-21 e terrà ancora legato il giocatore da LSU ai Sixers per i successivi cinque anni

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Arriva, non certo inaspettata – dopo la partenza di Jimmy Butler – la notizia che i Philadelphia 76ers e l’agente di Ben Simmons, Rich Paul, siano vicini a un’estensione contrattuale per il n°25 dei Sixers, estensione per 5 anni e oltre 170 milioni di dollari, da calcolare a partire dalla stagione 2020-21. La cifra – inizialmente calcolata in 168.2 milioni – ha invece superato quota 170 per via delle nuove proiezioni sul salary cap, aumentate rispetto alle previsioni. Come fatto notare dalla stampa cittadina al momento della conferma (con annesso nuovo contratto) di Tobias Harris e alla partenza di Jimmy Butler verso Miami, in uno scambio a 4, la scelta in casa 76ers non era tanto una scelta di carattere economico tra i due free agent (per cui ovviamente non c’era spazio salariale a sufficienza, dati per certo gli impegni presi con Embiid e Simmons) quanto una filosofica tra lo stesso Butler e Simmons. Quando, nei giorni precedenti al via della free agency, da Philadelphia sono iniziate a filtrare le voci di una possibile estensione contrattuale per la loro giovane stella, era diventato chiaro che Butler sarebbe stato il sacrificato. Questo nonostante fosse stato proprio Butler il giocatore che negli ultimi playoff si era preso responsabilità (e tiri) che in teoria avrebbero dovuto spettare a Simmons – oltre 19 punti a partita la produzione del primo, meno di 14 quella del secondo – tanto da farne il leader di fatto di una squadra che però, al momento di dover guardare al proprio futuro, ha voluto credere sulla stella nascente del 22enne da Lousiana State invece che alla (complicata) leadership di un giocatore quasi 30enne con un passato non senza ombre a livello relazionale. La scelta dei Sixers è stata una scelta proiettata verso il futuro ma anche fiduciosa nella capacità di evoluzione tecnica di Simmons: fortissimo in campo aperto, è chiamato a migliorare a difesa schierata, in quella pallacanestro a metà campo dove ha dimostrato di fare più fatica anche durante i playoff. La presenza di un lungo di un certo tonnellaggio come Embiid ma anche la firma di Al Horford sul mercato fanno pensare che i Sixers – volenti o nolenti – dovranno adottare con una certa costanza un ritmo di gioco più controllato e che Simmons sia quindi chiamato a mostrare rapidi miglioramenti per non scomparire dall’azione come fatto troppo spesso nell’ultima postseason. I 170 milioni del suo nuovo contratto sono la prova più evidente che a Philadelphia credano nei suoi progressi.