Dopo aver spopolato sui social con i suoi video del martedì, la superstar dei Lakers ha depositato all'ufficio trademark e brevetti il marchio "Taco Tuesday". Ma non è certo stato il primo a pensarci...
Sembrava un divertissement estivo, uno dei tanti video virali destinati a godere di grande popolarità per qualche settimana per poi finire dimenticato. Invece LeBron James non fa nulla per caso. Anche quando sembra usare la sua piattaforma social – 43 milioni e mezzo di fan su Twitter, oltre 51 milioni su Instagram – come ognuno di noi, per divertirsi e passare il tempo, la superstar dei Lakers pensa sempre alle possibili implicazioni di business legate alla sua popolarità. Per questo motivo, tramite una delle sue aziende, la LBJ Trademarks, il n°23 gialloviola ha depositato richiesta formale presso lo United States Patent and Trademark Office per registrare il marchio “Taco Tuesday”. Non è stato però il primo a farlo, perché in realtà sono già 29 le richieste analoghe (anche se alcune di queste non sono più attive): c’è chi lo ha registrato per poterlo utilizzare in ambito alimentare – ovviamente la declinazione più scontata (la catena di ristoranti Taco John’s ne detiene i diritti dal 1989) – chi per associarlo a magliette, indumenti e merchandising vario e chi addirittura per materiale elettrico (?). James e i suoi partner si sono assicurati la possibilità di utilizzare le due magiche parole nel mondo dei social media, dei blog online e anche dei podcast, anche se al momento la mossa sembra più ipotetica (“Vogliamo mantenere aperta ogni possibilità”, fanno sapere) che destinata a portare a qualcosa di reale nell’immediato. Tra le possibilità che LeBron James si è assicurato con la registrazione del marchio c’è anche quella di realizzare un sito Internet che possa ospitare contenuti video (a patto che non siano scaricabili) e una serie di post originariamente prodotti sui social media che riguardino i campi dello sport, dell’entertainment e della cultura popolare. Un’altra prova – l’ennesima – del talento imprenditoriale lontano dal parquet della superstar dei Lakers, che si prepara a una seconda carriera (dopo quella sportiva) da autentico protagonista.