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NBA, Andre Emmett ucciso a 37 anni: aveva giocato con Grizzlies, Nets e nella BIG3

NBA

Scelto al secondo giro nel 2004, la sua carriera NBA non era andata oltre le 14 partite, ma recentemente aveva chiuso alle spalle solo di Joe Johnson tra i migliori realizzatori BIG3

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La carriera NBA di Andre Emmett non va oltre le 14 presenze, otto con la maglia dei Memphis Grizzlies nella stagione 2004-05, altre 6 con quella degli allora New Jersey Nets nel 2011-12. In mezzo tanta G League (allora D League) e un girovagare continuo, tra Europa (Belgio, Francia, Lituania), Americhe (Messico, Portorico) e Cina, anche se recentemente il suo nome era tornato alla ribalta come membro dei 3’s Company della lega BIG3, dove Emmett aveva chiuso l’ultimo campionato al secondo posto tra i migliori realizzatori, alle spalle di quel Joe Johnson poi capace di rientrare nel giro NBA trovano un accordo con Detroit. A 37 anni l’ex stella di Texas Tech era quindi ancora un giocatore, ma la sua vita è stata tragicamente interrotta da un brutale omicidio che ha sconvolto la comunità del basket americano e tutti quelli che avevano avuto modo di relazionarsi con il giocatore nativo di Dallas. Proprio nella città texana, infatti, nella notte tra domenica e lunedì, attorno alle 2.30, due sospetti si sono avvicinati all’ex giocatore NBA, in quel momento seduto all’interno della sua auto davanti a casa sua. Dopo un apparente litigio, i due hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco e sono scappati a bordo di una Chrysler 300 bianca: Emmett, ferito gravemente, è stato trasportato in ospedale dove è successivamente morto. La polizia, allertata da una chiamata al 911, cerca ora i sospetti, sulla base della descrizione fornita da alcuni testimoni di uno di loro (un ragazzo di colore alto e magro con indosso un cappellino rosso). Se la NBA,  dopo avergli aperto le porte con la 35^ scelta assoluta al Draft 2004 (per mano degli allora Seattle Supersonics), non gli aveva riservato grandi soddisfazioni, Emmett era invece stato tra i grandi protagonisti delle edizioni dei Texas Tech Raiders allenati da Bobby Knight: 17.6 punti a partita le sue medie in carriera al college tra il 2000 e il 2004, impreziosite da due partecipazioni al torneo NCAA, risultati che portarono poi alla sua induzione nella Hall of Fame dell’università soltanto un anno fa. “Grazie per essere stato il grande agonista che sei stato sul campo e una grande persona fuori. Grazie per tutti i ricordi che ci hai lasciato. Grazie per aver ispirato l’intera famiglia di Texas Tech. Riposa in pace, Dre”, il messaggio apparso sul sito ufficiale dei Raiders poche ore dopo la sua scomparsa. Anche i Nets, che lo hanno avuto a roster nella sua ultima apparizione NBA, hanno voluto ricordarlo pubblicamente, “indirizzando i nostri pensieri e le nostre preghiere alla sua famiglia e ai suoi cari”.