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NBA, Iguodala non sarà al training camp dei Grizzlies: Memphis cerca la cessione

NBA

Accordo raggiunto tra il giocatore (disinteressato a far parte dei Grizzlies) e la società: resta a roster e si allena privatamente, senza l'obbligo di presentarsi al training camp. In attesa di una sempre più possibile cessione

IGUODALA-MEMPHIS: PRIMA PUNTATA

Contrordine: contrariamente a quanto fatto trapelare nei giorni scorsi, i Memphis Grizzlies concederanno ad Andre Iguodala di non presentarsi al via del loro training camp, alla fine del mese. La situazione tra giocatore e franchigia è ormai risaputa: ceduto dagli Warriors ai Grizzlies circa 3 mesi fa, in un’operazione pensata per liberare spazio salariale ai californiani, il veterano tre volte campione NBA (e MVP delle finali 2015) ha più volte ribadito la sua volontà di disputare le ultime stagioni della sua carriera in una squadra competitiva, in lotta per il titolo. Identikit che ovviamente non corrisponde a quello degli odierni Grizzlies, su cui però grava l’ultimo anno del contratto del giocatore, a cui devono corrispondere oltre 17 milioni di dollari. Lo stallo tra le due parti sembra essersi risolto con la concessione da parte della squadra di permettere al giocatore di non presentarsi né al Media Day (lunedì prossimo) né al via del training camp, consentendogli invece di continuare a lavorare in forma allenandosi in privato in una palestra di sua scelta. Il tutto in attesa che Memphis individui – tra le varie opzioni che sta già cominciando a vagliare – quella ottimale per procedere a un’eventuale cessione del giocatore, che nel frattempo però rimane a roster dei Grizzlies. Anche in questo caso – come per Chris Paul e la sua eventuale cessione da Oklahoma City – diventa centrale la data del 15 dicembre, quando cioè anche i giocatori che in estate hanno firmato nuovi contratti possono diventare cedibili. Memphis potrebbe a quel punto trovare una migliore combinazione per assecondare i desideri di Iguodala, che ha così commentato l’accordo raggiunto con la franchigia del Tennessee: “Stiamo cercando di trovare la soluzione migliore, da entrambi i lati. Loro dal loro, io dal mio. Il training camp inizia settimana prossima, vedremo: ma siamo d’accordo su come procedere”. Un accordo che prevede Iguodala spettatore almeno al via della stagione, se non verrà trovato uno scenario di trade prima. Nel caso, fino al 6 febbraio – data della trading deadline – i Grizzlies possono scambiare l’ex Warriors.

L’ipotesi buyout

Tra le ipotesi che potrebbero liberare Iguodala da Memphis, si è detto, anche quella del buyout. Cauto il giocatore: “L’unico buyout che ha senso, parlando da un punto di vista esterno, quello di un agente – afferma il giocatore – è quello in cui non si lasciano soldi sul tavolo. Perché una volta che li hai persi non li recuperi più, specialmente in questa lega, indipendentemente da quanto dice la gente. Ogni negoziazione è una battaglia tattica, bisogna stare attenti a come affrontarla, anche solo a come parlarne: ma di sicuro non vuoi perderci dei soldi”. Soldi a cui invece Iguodala nel suo passato ha accettato di rinunciare, pur di unirsi agli Warriors (che offrivano 48 milioni di dollari per 4 anni) invece che ai Sacramento Kings (che ne avevano offerti 52).

Il retroscena: “Mi manderanno ai Grizzlies”

Il veterano ex Warriors poi ha raccontato a un network tv della Bay Area un aneddoto divertente sulla sua cessione a Memphis: “Con il gm (di Golden State) Bob Myers ho un ottimo rapporto: mi aveva avvisato che la cessione era una delle opzioni, forse la più probabile. Quando Durant ha annunciato il suo addio ho pensato fosse ancora più sicuro, sarei stato ceduto – tanto che ho avvisato anche la mia ragazza, Christina. Che mi chiede: ‘Perché pensi che ti lasceranno andare?’. Ricordo di averle risposto: ‘Non lo so, ma probabilmente finirò a Memphis o in qualche altro posto del genere’. Il giorno dopo mi arriva il messaggio dagli Warriors: Memphis. Io e Christina siamo scoppiati a ridere”. L'addio a Golden State non è stato facile, e Iguodala - che ha intenzione di vivere nella Bay Area per almeno altri 5/6 anni - non fa niente per nasconderlo: "A volte penso che Steph, Draymond, Klay siano ancora miei compagni. Non sono uno che si guarda indietro, avrò tempo per farlo, e ora sono concentrato sul mio futuro, sulle cose che voglio ancora fare. Ma di sicuro il rapporto con coach Kerr e i miei compagni è stato speciale. E sempre lo resterà".