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NBA, Danny Green meglio di tutti: di LeBron, di Anthony Davis... e di Jabbar!

NBA

Il suo esordio in maglia Lakers va a libri come il migliore di sempre nella storia della franchigia gialloviola: 28 punti, uno in più di quelli fatti segnare nel 1975 da Kareem Abdul-Jabbar al debutto. "È un campione", la sentenza di LeBron James

Gli occhi di tutti erano sul suo ex compagno ai Toronto Raptors, Kawhi Leonard, come lui campione in Canada lo scorso giugno. Ma mentre tutti avevano occhi solo per la sfida nella sfida tra Leonard e LeBron James, Danny Green ha reso il suo esordio ai Los Angeles Lakers qualcosa di storico. Non solo per lui, ma per l’intera franchigia losangelina, quella – insieme ai Boston Celtics – con più tradizione e successi nella storia della lega. Nessun giocatore in maglia gialloviola ha infatti esordito così bene, e la sua gara da 28 punti (con 7/9 dall’arco) supera addirittura la prestazione fatta registrare da Kareem Abdul-Jabbar alla prima con i Lakers, il 23 ottobre 1975, in trasferta al Madison Square Garden nella sua New York (una gara chiusa con 27 punti e 20 rimbalzi da Mr. Gancio Cielo). “Sono stati bravi i miei compagni a trovarmi”, dichiara un modesto Green, pronto a condividere il suo merito con il resto della squadra. “Poi sono entrato in ritmo, ho avuto anche fortuna in un paio di conclusioni ed è andata com’è andata, ma non è l’attacco quello che mi preoccupa. Il lato del campo dove voglio concentrarmi di più è quello difensivo: è compito mio dare la scossa alla squadra, fare in modo che tutti comunichino con tutti, che ogni giocatore sia sulla stessa lunghezza d’onda. In difesa ho giocato in maniera solo decente, non al livello a cui avrei voluto, perché avremmo dovuto fare un lavoro migliore nel contenere Lou Williams e Kawhi Leonard”, l’autocritica – perfino troppo ingenerosa – del n°14 gialloviola. Sotto in doppia cifra all’inizio del terzo quarto, i Lakers però hanno trovato proprio nei canestri di Green la scintilla per tornare in partita, e chiudere in parità (85-85) il terzo periodo. Per lui 5 triple a bersaglio (delle 7 segnate in serata) e anche un gioco da tre punti, per 18 dei suoi 28 punti finali, un totale superiore a quello messo a segno tanto da LeBron James (18) quanto da Anthony Davis (25), le due superstar della sua squadra: “Non stavo pensando a dare la scintilla, ma solo a cercare di farci tornare in partita per provare a vincere”, le sue parole nel post-gara. “Con il talento che ha attorno in questa squadra avrà spesso l’opportunità di tirare smarcato, ma lui è stato bravo a essere aggressivo per tutta la serata”, il commento di coach Vogel alla prestazione della sua guardia. “Non vogliamo isolarlo in un angolo e usarlo solo come tiratore. Lo vogliamo in uscita dai blocchi, aggressivo in transizione come stasera. Ha disputato una gran partita”. Opinione condivisa anche da LeBron James: “È un giocatore che sa giocare ad alto livello, che sa difendere, che ovviamente sa tirare. È un campione, e come ogni campione dà garanzie: sai di poter contare su di lui ogni sera”.