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NBA, Jimmy Butler torna a Philadelphia da ex: che disfatta per Miami

NBA
©Getty

L’ex giocatore dei Sixers, che in estate ha scelto gli Heat e il rinnovo milionario messo sul piatto dalla squadra della Florida, è tornato in Pennsylvania per dimostrare che anche con Miami può dire la sua. Philadelphia però ha spazzato via dal campo lui e la sua squadra

Philadelphia voleva lanciare un segnale. Non tanto a Jimmy Butler, quanto a sé stessa: far capire a tutti che i Sixers possono fare sul serio in questa stagione, anche (e soprattutto) dopo il cambio di roster di questa estate. La prova e il dominio mostrati contro Miami vanno in quella direzione - una dimostrazione di forza contro una delle migliori squadre NBA di questo primo mese di regular season: “Tutti abbiamo fatto da subito un deciso passo avanti - sottolinea Ben Simmons - abbiamo giocato troppe partite in cui abbiamo aspettato e tergiversato troppo. Questo match invece lo abbiamo affrontato con la giusta energia sin dalla palla a due e si è visto il risultato”. Miami infatti non è riuscita a opporre resistenza, rendendo ancora più complicato il ritorno a Philadelphia per la prima volta da avversario di Jimmy Butler. I Sixers infatti non hanno guardato in faccia a nessuno, volando anche sul +41 e prendendosi il sesto successo casalingo in altrettante gare giocate. Un quintetto funzionale e inarrestabile: negli 11 minuti trascorsi assieme da Richardson, Harris, Horford, Embiid e Simmons il parziale è stato di 33-10. Con buona pace di Butler, di cui Philadelphia non sembra sentire la mancanza sul parquet.

L’abbraccio di Embiid, i fischi del pubblico e la rivincita di Josh Richardson

Decisamente meglio di lui infatti è stata la prestazione dell’altro ex, il “sacrificato” Josh Richardson - di cui gli Heat si sono dovuti disfare proprio per far spazio a Butler. Il n°0 dei Sixers ha giocato la miglior partita della sua stagione, chiudendo con 32 punti, 11/15 al tiro, 6/7 dall’arco e un eloquente +33 di plus/minus che ben racconta il suo impatto sul match. “Una partita come le altre”, ripete a fine partita, mentre Butler prima di prendere la strada verso gli spogliatoi è andato a raccogliere l’abbraccio e il saluto di Joel Embiid - il miglior amico che ha lasciato a Philadelphia. Il pubblico invece lo ha dimenticato in fretta, tanto da riservargli una bella dose di fischi durante i primi possessi di partita - andati via via scemando una volta che il punteggio era diventato la più grande delle rivincite. “Non c’ho fatto caso - commenta il diretto interessato a fine partita - non ne ho sentiti molti. Ho visto qualcuno rivolgersi in maniera poco gentile quando la gara era finita, ma non faccio attenzione a queste cose. In quel roster ci sono tanti fratelli, loro sono i miei ragazzi: gli auguro il meglio, nulla di meno. E di continuare a giocare l’ottima pallacanestro che hanno messo in mostra oggi sul parquet. Gli auguro di combattere e lottare per il titolo NBA, tanto quanto mi spero di riuscire a farlo con Miami. Qualche fischio e una serata del genere non cambierà le cose: restano i miei amici e i miei compagni”.