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NBA: Marcus Morris, infortunio al collo a causa dell’affetto del figlio “gigante”

NBA
©Getty
NEW YORK, NEW YORK - NOVEMBER 14:  (NEW YORK DAILIES OUT)  Marcus Morris Sr. #13 of the New York Knicks in action against the Dallas Mavericks at Madison Square Garden on November 14, 2019 in New York City. The Knicks defeated the Mavericks 106-103. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement.  (Photo by Jim McIsaac/Getty Images)

Il giocatore dei Knicks, assente a causa di dolori al collo per due gare, ha spiegato ai cronisti di aver subito il colpo nel letto di casa sua per "colpa" di un abbraccio molto stretto da parte del figlio, definito "molto grosso nonostante l'età"

Che Marcus Morris abbia preso sul serio la paternità è già chiaro a molti da oltre un anno. Da quando ha deciso di aggiungere la dicitura “Senior” alla sua maglia prima a Boston e poi a New York, da quando anche sul parquet sembra chiaro che abbia deciso di mettere la testa a posto (nonostante l'espulsione all'esordio in stagione e qualche scintilla contro i Sixers). Un bimbo coccolato e amato, forse fin troppo affettuoso con il papà stando a quanto raccontato a margine della sfida persa in casa contro Denver – la prima dopo due partite d’assenza causa infortunio. E proprio i problemi fisici del giocatore dei Knicks lo hanno spinto a raccontare un episodio unico nel suo genere: Morris infatti è rimasto fuori a causa di dolori al collo, seguenti a un gesto d’affetto del bimbo di un anno nei suoi confronti. Un “gigante” rispetto agli altri bambini di pochi mesi, stando alla descrizione del papà: “Ogni mattina lui entra nella mia stanza e mi salta addosso. Mi sono messo nella posizione sbagliata quel giorno e ho subito il colpo, ma adesso sto bene”. Dopo essersi sottoposto a dei trattamenti specifici nei giorni scorsi, Morris è poi riuscito a scendere sul parquet contro Denver raccogliendo 10 punti con 4/13 al tiro. Non la sua miglior prestazione, ma di certo una gara che suo figlio vorrà celebrare con affetto: “Dalla prossima volta dovrò farmi trovare pronto: si sveglia sempre alla stessa ora e intuisco sempre quando sta per arrivare. Quella mattina in particolare ero assonato, ancora addormentato e mi ha colto di sorpresa. Ma sono cose che succedono: di certo non gli ordinerò di restare nella sua stanza”.