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NBA, non c'è pace per i Cavs. Beilein: insulto razzista ai giocatori, poi il chiarimento

NBA
©Getty

Durante una sessione video il coach di Cleveland si è rivolto ai suoi giocatori usando il termine 'thugs', traducibile con 'teppisti', e dalle connotazioni razziste. In seguito Beilein ha spiegato che voleva usare la parola 'slugs' (lumaconi, pigri), dal suono simile ma dal significato profondamente diverso

Stagione senza pace per Cleveland: dopo la sfuriata in campo di Kevin Love contro OKC e le seguenti scuse (“Sembravo un 13enne”), a creare un altro caso in casa Cavs ci ha pensato direttamente coach John Beilein. Durante una sessione video l’allenatore, al suo primo anno su una panchina NBA, si è rivolto ai suoi giocatori dicendo che non stavano più giocando come una banda di ‘teppisti’, utilizzando la parola ‘thugs’ dalla connotazione razzista. I giocatori – riferisce ESPN – avrebbero lasciato la sessione video fortemente turbati, e il malumore nel gruppo sarebbe aumentato nelle ore seguenti. Quando il GM Koby Altman è venuto a conoscenza del brutto episodio, alquanto arrabbiato, ha contatto Beilein per chiedere delle spiegazioni. Dopodiché l’allenatore ha incontrato singolarmente i giocatori per un chiarimento.

"Mi sono espresso male"

“Non mi sono reso conto di aver usato il termine ‘thugs’ (teppisti) - ha poi spiegato Beilein a ESPN – ma il mio staff mi ha detto che l’ho fatto e quindi deve essere così. Volevo dire ‘slugs’ (lumaconi, pigri), in riferimento alla lentezza del gioco. Prima non stavamo giocando forte e ora lo stiamo facendo, la mia intenzione era di fare un complimento. Ho già parlato individualmente con otto miei giocatori e mi hanno detto di aver capito l’equivoco”. In ogni caso si tratta dell’ennesimo segnale del difficile adattamento di Beilein al mondo NBA dopo una lunga carriera da allenatore di college. Cleveland langue nelle zone basse della Eastern Conference con un record di 10 vittorie e 27 sconfitte, ed è probabile che lasci partire i giocatori più rappresentativi, a partire proprio da Kevin Love, per ricostruire da zero