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NBA, Joel Embiid, il nuovo soprannome arriva da un quiz TV: "Do a 180". VIDEO

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©Getty

La domanda sul soprannome del n°21 dei Sixers ha scatenato la fantasia del concorrente di Jeopardy! - noto programma televisivo negli USA. Una risposta che Embiid ha deciso di fare sua, cambiando da subito il nome anche su Twitter

Joel Embiid negli ultimi anni è diventato uno dei volti più riconoscibili dell’intera NBA, uno dei lunghi più dominanti della lega, un All-Star di primissimo livello e soprattutto un personaggio pubblico pronto a ridere, provocare e scherzare sui social come pochi altri. L’ennesima conferma è arrivata nelle scorse ore quando durante una nota trasmissione TV negli USA è magicamente venuto fuori un suo nuovo soprannome (soltanto perché l’uomo chiamato a rispondere alla domanda su Embiid e sul Process dei Sixers non conosceva la risposta). “Jeopardy!” è uno dei quiz televisivi più seguito degli Stati Uniti, in cui i concorrenti sono chiamati a scegliere le domande da un tabellone a sei colonne corrispondenti ad altrettante categorie: in base al grado di difficoltà è associata una cifra in dollari da poter incassare. La peculiarità del gioco però è un’altra: le risposte devono essere formulate sotto forma di domande - un passaggio logico non sempre banale che si è rivelato scivoloso per il concorrente chiamato a rispondere a proposito di Embiid. La domanda, almeno agli occhi degli appassionati NBA, non sembrava proibitiva: Il soprannome di Joel Embiid che ricorda al tempo stesso la strategia utilizzata per anni sul mercato da parte dei Sixers. Il “Trust the Process” ripetuto in maniera ossessiva da Sam Hinkie che tanti benefici ha portato al Draft negli anni successivi, diventando poi il nickname del numero 21 di Philadelphia chiamato da tutti “The Process”. Una risposta da 1.000 dollari, quella a cui in quella fase del gioco era associata la cifra maggiore (e l’unica tra i soprannomi degli sportivi rimasta a disposizione). Il concorrente ha provato a dare una risposta improvvisata: “Do a 180”, una frase che cercava di seguire un filo logico rispetto alla domanda - come a dire “cambia rotta di 180° e prova a cambiare”. Un po’ come accaduto ai Sixers, nonostante il soprannome di Embiid fosse tutt’altro. Un errore che non è passato inosservato, tanto da scatenare l’ironia del diretto interessato che ha subito cambiato il suo nome su Twitter - il social su cui è più attivo - oltre a postare un video della sua infanzia in cui, da ragazzo alle prime armi con la pallacanestro, fece una giocata con una rotazione di 180° che non finì però nel modo migliore. Il nuovo soprannome invece ha già colto nel segno.