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NBA, Chris Paul ammette: "Mi manca l'opportunità di non aver giocato con Kobe ai Lakers"

NBA

A fine 2011 la trade che doveva portare Chris Paul dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Lakers era conclusa, ma il famoso veto dell'allora commissioner NBA David Stern mandò in fumo l'affare. E la point guard oggi ai Thunder ammette di pensare ancora a cosa sarebbe stato giocare insieme al "Black Mamba"

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Rimane una delle sliding door più famose della storia NBA: cosa sarebbe successo se in quel dicembre 2011 David Stern — al tempo commissioner NBA ma anche in carico della gestione temporanea dei New Orleans Hornets in attesa di una nuova proprietà — non avesse posto il suo veto alla trade — ormai conclusa — che avrebbe dovuto portare Chris Paul ai Los Angeles Lakers? Ancora oggi lo stesso Paul se lo domanda, come ha confessato davanti ai microfoni di All the smoke, il podcast tenuto da Matt Barnes e Stephen Jackson. “La cosa che mi manca di più di Kobe — ha raccontato CP3 — è non aver avuto l’opportunità di giocare con lui quando la mia trade per raggiungere i Lakers sembrava ormai cosa fatta”. Perché l’intesa tra i due — entrambi conosciuti per essere disposti a tutto per di guidare la propria squadra alla vittoria — sembrava funzionare perfettamente, nelle rare occasioni in cui si erano ritrovati dalla stessa parte della barricata. “Quando abbiamo giocato insieme in qualche All-Star Game io e lui avevamo sempre lo stesso approccio: questa partita non la perdiamo — racconta Paul — anche se era soltanto un All-Star Game. Mi ricordo l’edizione 2009 a Phoenix: andate a rivedere il punteggio di quella partita… [146-199 per l’Ovest, con un parziale nel secondo tempo di 74-52, ndr]. Li abbiamo presi a calci nel sedere, a un certo punto siamo arrivati anche a giocare zona in difesa pur di recuperare, e mi ricordo LeBron [James] e D-Wade che non volevano crederci…”. Non è la prima volta che Paul torna sul suo mancato trasferimento a Los Angeles, sponda Lakers: anche recentemente, infatti, il giocatore di OKC ha ricordato come si era "sentito al telefono con Kobe, mentre mio fratello era già pronto a prendere il primo volo per L.A. per organizzare tutto. Sarebbe stato speciale - ha concluso CP3 - ma non posso lasciarmi coinvolgere in questo tipo di fantasie: alla fine è andata bene così per tutti".