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Anche la G-League vuole il suo sindacato giocatori

G-League
©Getty

Nelle prossime ore gli atleti, su consiglio della NBPA, voteranno per approvare la creazione di un organo che rappresenti gli interessi dei giocatori della lega di sviluppo: c’è bisogno dell’appoggio della maggioranza per ottenere pieno mandato

La NBPA, il sindacato che rappresenta i giocatori NBA, sta lavorando assieme agli atleti della G-League alla nascita di un organo che ne rappresenti i diritti e le istanze. L’idea è quella di creare un organo indipendente da tutto il resto, che tuteli e si interessi soltanto degli affari riguardanti la lega di sviluppo: i problemi abitativi, i salari e i viaggi ad esempio; tutte questioni che a livello NBA sono state risolte da tempo grazie ad accordi collettivi che hanno difeso gli interessi di tutti i giocatori. Nelle prossime ore si terrà una votazione che, stando all’ottimismo espresso dai diretti interessati e dagli agenti, dovrebbe portare in breve tempo alla formazione di un vero e proprio sindacato della G-League. La NBPA per sensibilizzare i giocatori ha inviato a tutti un video in cui Andre Ingram - veterano della G-League, che qualche anno fa si è goduto anche una piccola parentesi NBA nei Lakers di Luke Walton - spiega nel dettaglio tutte le questioni a cui questa nuova unione potrebbe rispondere. Un’associazione che non avrà invece tra i suoi membri rappresentati dei giocatori che detengono un two-way contract - ossia quelli costretti a fare la spola con la NBA. La nuova unione avrà una struttura indipendente rispetto alla NBPA - come voluto e votato dallo stesso sindacato in una riunione dello scorso febbraio - dandosi una sua costituzione e delle regole interne del tutto autonome. Un organo diventato necessario nell’ultimo periodo, a cui verrà chiesto di garantire i diritti in questa complicata fase di sospensione delle stagione e che dovrà regolamentare un eventuale futuro arrivo di giovani talenti direttamente dalla high school - come successo nel recente caso di Jalen Green.