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NBA, Sam Smith: "Michael Jordan scherzava sui repubblicani e le scarpe"

STORIE
©Getty

Lo storico giornalista di Chicago ha spiegato l’origine della famigerata frase di Michael Jordan "Anche i repubblicani comprano le scarpe": "Voleva sempre avere l’ultima parola in ogni discussione, quella era solo una battuta. Mi sono sempre pentito di averla riportata senza sottolineare il contesto in cui l’ha detta"

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Una delle frasi più famose e controverse attribuite a Michael Jordan è “Anche i repubblicani comprano le scarpe”, un modo per giustificare il suo scarso (per non dire inesistente) attivismo politico e sociale nei giorni in cui era in attività, per paura di compromettere i suoi affari e i suoi accordi di sponsorizzazione. L’origine della frase è attribuita a un libro del 1995 firmato da Sam Smith, storico giornalista del Chicago Tribune e autore di un best-seller come “The Jordan Rules”, nonché il singolo cronista che maggiormente ha seguito MJ nel corso della sua carriera. Nel libro “Second Coming” raccontò che Jordan era stato avvicinato dal senatore afro-americano Harvey Gantt per aiutarlo nella corsa allo stato del North Carolina contro il repubblicano Jesse Helms. Jordan però declinò l’invito dicendo di non essere interessato alla politica e che non conosceva la situazione. Soprattutto, nel libro viene scritto: “A un suo amico ha poi detto: ‘Anche i repubblicani comprano le scarpe’”. Smith è tornato a parlare di quel momento nei giorni scorsi con Howard Beck di Bleacher Report: “Ancora oggi Michael è sotto attacco per quelle parole ed è assurdo. Le sue parole sono state male interpretate ed è parzialmente colpa mia, perché sono io ad averle scritte. E mi ha fatto stare male negli ultimi anni”. 

Il contesto di quelle parole: "Voleva vincere ogni discussione"

Smith ha spiegato che Jordan era solito intrattenersi per ore con i cronisti, specialmente prima delle partite: “Gli piacevano le discussioni con i media e con i compagni, cosa che si vede anche in ‘The Last Dance’. Lo caricavano prima delle partite più che andare a tirare in campo. Amava essere sfidato su certi argomenti”. Quando però Smith ha cominciato a parlare della campagna elettorale in North Carolina, Jordan non aveva voglia di rispondere perché la NBA gli aveva chiesto di non farsi coinvolgere. “Per lui però le discussioni erano come una partita: se hai l’ultima parola, vinci. E lui voleva vincere sempre. Perciò dopo averne parlato per un po’ ha chiuso dicendo: ‘Ehi, anche i repubblicani comprano le scarpe’. Era il suo modo per chiudermi la bocca con una battuta, e ci è riuscito. Quando poi l’ho scritto, non ho sottolineato abbastanza che erano uno scherzo, che non era rappresentativo di chi era o di cosa pensava. Per anni ho cercato di spiegare che era solo una battuta”. 

Il cambiamento di MJ negli ultimi anni

Al di là del contesto in cui è stata detta quella frase, però, rimangono i fatti: Jordan durante i suoi anni migliori non si è pubblicamente pronunciato su temi sociali o politici, preferendo invece esporsi il meno possibile seguendo il pensiero del suo agente David Falk, secondo il quale meno Jordan si vedeva e più la sua immagine di “icona” diventava potente. Negli ultimi anni però Jordan si è esposto, in un certo modo rimpiangendo di non essersi impegnato prima nel sociale: “Quando giocavo, ero ossessionato solamente dal mio sport. Ero un giocatore professionista di pallacanestro, e cercavo di esserlo al meglio delle mie possibilità. Ora ho più tempo per capire le cose che mi circondano, capirne le cause e i problemi, impegnando la mia voce e il mio supporto finanziario per cambiare la situazione”.