NBA, Luka Doncic: niente isolamento negli USA, è tornato in Slovenia
coronavirusCon la regular season ferma da quasi due mesi e una ripartenza ancora tutta da organizzare, la NBA immagina un futuro a porte chiuse in cui tutelare la salute dei giocatori in una situazione complicata anche da chi, come il n°77 dei Mavericks, ha deciso in maniera privata di ritornare a casa
È stata una delle tante notizie collaterali venute fuori all’interno di un lungo pezzo di Ramona Shelburne pubblicato su ESPN nelle scorse ore, ma non è di certo passata inosservata. Discutendo delle tante misure nuove a cui dovranno essere sottoposte la squadre, gli staff e soprattutto i giocatori NBA, è venuta fuori un’ulteriore difficoltà per la lega nei confronti di chi ha deciso di non seguire le indicazioni di restare negli USA, ma in forma privata ha preso altre strade. È quanto accaduto con Luka Doncic, rookie dell’anno della passata stagione e uno dei candidati al titolo di MVP in questa regular season - trascinatore di Dallas con la squadra che, qualora venisse confermata l’attuale classifica, dovrà disputare i playoff. Insomma, in caso di ripartenza, il n°77 dei Mavericks dovrà ritornare negli Stati Uniti dopo aver deciso di rientrare in Slovenia nelle scorse settimane noleggiando un aereo privato. Una volta chiaro quindi che la stagione NBA non sarebbe ripartita nell’immediato, Doncic ha scelto di forzare la mano e tornare dalla sua famiglia. Una decisione che adesso complica non poco la gestione di un suo eventuale viaggio verso gli Stati Uniti. Al momento le regole sono chiare: i confini restano chiusi e, anche nel caso si riuscisse ad andare in deroga a questo tipo di restrizioni, Doncic dovrebbe poi sottoporsi alla quarantena - quella sì senza la possibilità di poter mettere piede fuori di casa per almeno due settimane. Un processo che potrebbe riguardare non solo lui, allungando così i tempi per garantire la ripresa della regular season. Un altro problema, l’ennesimo, con cui la NBA dovrà fare i conti nelle prossime settimane.