Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, la minaccia di Damian Lillard: "Non gioco a meno che non ci diano chance di playoff"

NBA
©Getty

L'All-Star dei Blazers esce allo scoperto e dichiara di non voler tornare in campo quest'anno "se ci fanno giocare soltanto una manciata di gare di stagione regolare senza senso". Così propone invece un mini-torneo (sei squadre per due posti ai playoff) convinto che Portland possa giocarsela con tutti, "ora che Nurkic e Collins possono tornare a giocare"

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Mentre la NBA (insieme all’associazione giocatori) cerca di trovare la miglior formula possibile per riprendere il campionato, Damian Lillard — una delle superstar più prestigiose della lega, All-Star e quinto marcatore NBA della stagione — esce allo scoperto e minaccia di non scendere più in campo per quest’anno: “Gioco soltanto se ci danno una vera opportunità di poter raggiungere i playoff. Se invece l’idea è di farci scendere in campo per una manciata di gare di stagione regolare senza scopo, allora mi allenerò coi miei compagni, sarò del gruppo — perché faccio parte della squadra — ma vi dico fin da ora che sceglierò di non partecipare”. Il discorso di Lillard è chiaro, tenendo conto del record dei suoi Blazers al momento della sospensione (29 vinte e 37 perse, noni a Ovest con i Grizzlies a quota 32-33 in ottava posizione): la point guard di Portland vuole un calendario — o una formula — che possa in qualche modo dare ai suoi una chance di rimonta. L’ideale, dice Lillard, sarebbe un mini-torneo per ogni conference tra le squadre con le teste di serie dalla n°7 alla n°12 (Dallas, Memphis, Portland, New Orleans, Sacramento e San Antonio a Ovest) per determinare le ultime due squadre a entrare nel tabellone dei playoff. “Abbiamo fatto di tutto per essere ancora in corsa per la postseason — argomenta il n°0 di Portland — e ora possiamo guardare con ottimismo al futuro perché abbiamo la nostra ala forte titolare [Zach Collins] e il nostro centro [Jusuf Nurkic] di ritorno dagli infortuni. Visto lo stop totale degli ultimi mesi — che ha coinvolto tutti i giocatori, non solo loro — non saranno più arrugginiti di altri, e in queste condizioni sentiamo di poter battere chiunque”, ha detto Lillard. Che proprio per le condizioni peculiari di questa stagione NBA è convinto che le chance di una squadra campione a sorpresa siano più del solito: “Ci saranno giocatori che erano convinti di non dover giocare più, altri a cui magari non interesserà come prima: in queste condizioni per una squadra è più facile inserirsi e magari fare il colpo grosso, e ritrovarsi in finale a Ovest. Visto che c’è questa possibilità, se non ci venisse concessa una reale chance di arrivare ai playoff sarebbe un brutto colpo. Perché io non divento più giovane col passare degli anni”, conclude Lillard, a testimoniare un’urgenza sempre più pressante di mettere nel mirino il titolo NBA.

Le difficoltà di Memphis, l'ipotesi primo turno contro i Lakers

Lillard poi porta addirittura più avanti il suo ragionamento, proiettando addirittura i suoi Blazers in un ipotetico primo turno di playoff a Ovest contro i Lakers, testa di serie n°1: "Penso sia la sfida che tutti vogliono vedere - dice - e questo senza togliere nulla a Memphis, che occupa l'ottava posizione a Ovest già da un po' e se l'è meritata. I Lakers avranno le mano piene anche contro di loro, una squadra giovane, divertente e con tanto talento, che quest'anno li ha anche già battuti, però io penso che noi - anche per una questione di esperienza - saremmo ancora più pericolosi. Anche noi abbiamo vinto a Los Angeles, non molto tempo fa, e io ho giocato alla grande: ovvio, per i playoff cambieranno il loro piano partita, ma è proprio questa la sfida che voglio", dice Lillard. Che poi aggiunge: "Al momento siamo noni a Ovest ma inseguiamo la squadra che ha il calendario più difficile da qui a fine stagione: se si torna in campo sarò pronto, ma solo se ci concedono una chance vera di lottare per i playoff", ribadisce.