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Caso George Floyd, Kareem Abdul-Jabbar: "Il razzismo è come la polvere nell’aria"

GEORGE FLOYD
©Getty
PARIS, FRANCE - JANUARY 24: A close up shot of NBA Legend, Kareem Abdul-Jabbar during the Milwaukee Bucks game against the Charlotte Hornets as part of NBA Paris Games 2020 on January 24, 2020 in Paris, France at the AccorHotels Arena. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2020 NBAE (Photo by Catherine Steenkeste/NBAE via Getty Images)

Il miglior realizzatore nella storia NBA ha affidato al Los Angeles Times i suoi pensieri sul momento che stanno attraversando gli Stati Uniti d’America, sconvolti dalle proteste dopo la morte di George Floyd: "Il razzismo è come la polvere nell’aria: sembra invisibile fino a quando non apri la finestra e fai entrare il sole"

Kareem Abdul-Jabbar non è stato solamente uno dei più grandi giocatori nella storia della NBA, ma anche una delle menti più raffinate e delle voci afro-americane più ascoltate negli Stati Uniti. E in questo momento di grandi sconvolgimenti e di proteste a seguito della morte di George Floyd a Minneapolis, il sei volte MVP ha affidato alle pagine del Los Angeles Times i suoi pensieri sulla situazione negli States: "Il COVID-19 ha esposto in maniera ancora più evidente che noi [afro-americani] abbiamo tassi di mortalità significativamente più alti dei bianchi, che siamo i primi a perdere il nostro posto di lavoro, e guardiamo con impotenza i Repubblicani mentre cercano di impedirci di votare. Proprio mentre il melmoso ventre del razzismo istituzionale viene a galla, sembra che la stagione di caccia ai neri sia aperta. E se c’era qualche dubbio, i recenti tweet del Presidente Trump hanno confermato lo spirito del tempo di questa nazione, chiamando i protestanti “teppisti” e incoraggiando gli spari contro i saccheggiatori. […] Il razzismo in America è come la polvere nell’aria. Sembra invisibile — anche quando ti sta soffocando — fino a quando non lasci che entri il sole. È solo in quel momento che realizzi che è dappertutto. Fintanto che continuiamo a far splendere quella luce, avremo la possibilità di pulire ovunque si posi. Ma dobbiamo rimanere vigili, perché è ancora nell’aria".

Kareem: "Il virus del razzismo è più mortale del COVID-19"

Kareem Abdul-Jabbar, che nel 2016 è stato insignito dal Presidente Barack Obama della Presidential Medal of Freedom, ha anche scritto a lungo delle proteste che si stanno svolgendo ovunque negli Stati Uniti, con devastazioni a proprietà private e reazioni della polizia. “Sì, le proteste spesso vengono usate come scusa affinché qualcuno se ne approfitti, così come — quando i tifosi festeggiano il titolo di una squadra — vengono bruciate macchine e distrutte vetrine. E io non voglio vedere negozi saccheggiati o edifici in fiamme. Ma gli afro-americani vivono in edifici in fiamme da tantissimi anni, soffocando nel fumo mentre le fiamme bruciano sempre più vicino a loro. […] Forse in questo momento la preoccupazione principale della comunità nera non è se i protestanti mantengono il metro di distanza tra loro o se delle anime disperate rubano delle magliette, o neanche se una stazione di polizia viene messa a fuoco, ma se i loro figli, mariti, fratelli e padri verranno uccisi dai poliziotti o da aspiranti tali solo perché sono andati a camminare, correre o in macchina. O se essere neri significa rinchiudersi in casa per il resto delle proprie vite perché il virus del razzismo che ha infettato questa nazione è più mortale del COVID-19. Perciò quello che vedete nei protestanti neri dipende se state vivendo in un edificio in fiamme o se lo state guardando in televisione con una ciotola di patatine sulla gamba aspettando che cominci ‘NCIS’. Quello che io voglio vedere non è una corsa al giudizio, ma una corsa alla giustizia”.